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TPF: legami al Qaida, chiesti 4 anni e 9 mesi per 35enne curdo

(Keystone-ATS) Il pubblico ministero ha chiesto oggi 4 anni e 9 mesi di carcere al Tribunale penale federale di Bellinzona (TPF) per un curdo iracheno di 35 anni accusato di partecipazione a un’organizzazione criminale con finalità terroristiche legata alla rete islamica al-Qaida. Per il fratello minore 25enne la procuratrice federale Maria Schnebli vuole 3 anni di carcere, uno dei quali con la condizionale. La difesa auspica l’assoluzione e l’archiviazione del caso. La sentenza è prevista per venerdì 2 maggio.

I due fratelli, residenti a Basilea dove sono stati arrestati nel novembre 2008, sono accusati rispettivamente di partecipazione e di sostegno a un’attività criminale, più una serie di altri reati. Secondo il Ministero pubblico della Confederazione il fratello maggiore sarebbe stato cofondatore di una nuova organizzazione terroristica salafista-jihadista a composizione e struttura segrete e con ramificazioni europee, legata ad al-Qaida e denominata “Centro Didi Nwe Sezione Estero”. Suo leader sarebbe stato il mullah Krekar, 58enne curdo attualmente in carcere in Norvegia, già capo del gruppo armato islamico sunnita Ansar al-Islam, ritenuto responsabile di numerosi attentati in Iraq.

Con il fratello avrebbe creato e amministrato diverse piattaforme online per diffondere testi e immagini che istigano pubblicamente alla violenza. Il 25enne è accusato anche di discriminazione razziale per suoi testi pubblicati su internet.

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