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Trasferimento traffico pesante: governo viola Costituzione, studio

(Keystone-ATS) In materia di trasferimento del traffico pesante attraverso le Alpi dalla gomma alla rotaia, il Consiglio federale viola la Costituzione. Lo afferma l’Iniziativa delle Alpi sulla base di uno studio dell’Istituto per il diritto europeo dell’università di Friburgo. La critica non è esclusivamente giuridica, ma anche politica: la posizione del governo, a neppure due anni dall’apertura della galleria ferroviaria di base del San Gottardo, è “follia economica ed ecologica”, sostiene l’organizzazione ambientalista.

In una conferenza stampa oggi a Berna, l’Associazione per la protezione dello spazio alpino dal traffico di transito (denominata Iniziativa delle Alpi in ossequio alla proposta di modifica costituzionale adottata da popolo e Cantoni nel febbraio del 1994) denuncia un doppio attacco dell’esecutivo alla politica di trasferimento del trasporto delle merci dalla strada ai binari.

Il principale passo falso, avallato dalle Camere, è il progetto di raddoppio della galleria autostradale tra Airolo e Göschenen (UR), ha detto Jon Pult, presidente dell’organizzazione e granconsigliere socialista grigione. Sul tema il referendum è formalmente riuscito, con 75’872 firma valide.

Il secondo attacco lanciato dal Consiglio federale consiste nella sua disponibilità a rinunciare a una soglia massima di transiti di camion, che la legge di applicazione all’articolo costituzionale sulla protezione delle Alpi fissa a 650’000 entro dieci anni dal voto del 1994. La responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) Doris Leuthard si era detta disposta a rinunciare a un limite quantitativo lo scorso mese di giugno nel corso di un dibattito al Consiglio degli Stati.

Per Markus Kern, dell’ateneo friburghese, non vi sono dubbi: con 1’143’000 transiti nel 2013, il volume di traffico pesante attraverso le Alpi rappresenta una indiscutibile violazione della Costituzione. Quest’ultima non offre margini per un ulteriore ampliamento dei tempi di applicazione per il trasferimento e neppure per un ammorbidimento dei limiti quantitativi, ha sostenuto il giurista.

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