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Trasformare vecchi alberghi in residenze secondarie, commissione

(Keystone-ATS) Gli alberghi sfruttati da almeno 25 anni e che non sono più redditizi devono poter essere trasformati totalmente in abitazioni secondarie, e non solamente fino al massimo del 50% della superficie.

È quanto sostiene la Commissione dell’ambiente del Consiglio degli Stati.

La commissione dà seguito – con 6 voti contro 4 e 2 astensioni – a una mozione sul tema intitolata “Cambiamento di destinazione delle strutture ricettive organizzate. Niente mezze misure!”.

Nella legge sulle abitazioni secondarie, adottata dal parlamento nel marzo 2015 ed entrata in vigore il primo gennaio 2016, è stato trovato un compromesso secondo cui al massimo il 50% della superficie utile principale degli alberghi più essere trasformato in abitazioni secondarie, si legge in un comunicato odierno dei Servizi del parlamento.

La commissione constata che la legge ha prodotto l’effetto sperato, ossia fermare la costruzione di nuove residenze secondarie. Tuttavia, sottolinea che il problema delle strutture alberghiere non redditizie non può essere risolto con una trasformazione parziale.

Ritiene importante lasciare una via d’uscita agli esercenti di questi vecchi alberghi che finiscono per cadere in rovina e per nuocere all’aspetto e all’atmosfera dei villaggi, in particolare nelle regioni periferiche.

La minoranza, dal canto suo, desidera garantire la certezza del diritto e il rispetto del compromesso ottenuto. Respinge pertanto l’idea di modificare questa legge appena un anno dopo la sua entrata in vigore, pur riconoscendo che l’oggetto della mozione è giustificato.

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