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Triplo omicidio Grenchen: imputata nega di essere mandante

(Keystone-ATS) Seconda giornata del processo a Soletta per il triplo omicidio avvenuto la sera del 5 giugno 2009 in una casa di Grenchen, nella quale furono brutalmente rapinati e uccisi un uomo di 60 anni, la moglie di 55 e la figlia di 35. Ieri i due autori materali del delitto avevano riconosciuto gli addebiti, stamane la loro coimputata ha negato di essere stata mandante o aizzatrice.

La 51enne svizzera ha ammesso un suo coinvolgimento nella preparazione del “colpo”. Ha negato però che ci sia stato un incontro con i due coimputati poco prima che costoro facessero irruzione nello stabile di Grenchen. Ha pure negato di aver dato istruzioni affinché il bottino fosse portato a casa sua.

La donna ha riconosciuto soltanto di aver fornito risposte ai due che le avevano chiesto come si perquisisce un appartamento e dove nascondere poi il denaro trovato. Ha pure ammesso di aver consigliato ai coimputati di mettersi scarpe più grandi di quelle che portano normalmente e di bruciare poi gli strumenti utilizzati nella rapina.

Si era pure parlato – ha detto in aula – di addormentare eventualmente con il cloroformio i membri della famiglia da rapinare, affinché non succedesse loro niente. “Non è mai stata questione di uccidere qualcuno”, ha affermato con forza. Ha però ammesso di aver aiutato uno dei due autori del delitto a nascondere la pistola utilizzata per uccidere il 60enne.

Ieri, nel primo giorno del processo, i due coimputati – un quasi 35enne ex campione svizzero nel lancio del martello e un 27enne di occupazioni precarie – avevano sostenuto che era stata la donna, cui dovevano insieme circa 20’000 franchi, a organizzare il colpo contro la famiglia di Grenchen, coinvolta, come gli imputati stessi, in un “circolo di donazione”, una sorta di “catena di Sant’Antonio” dai facili guadagni e dalle ancor più facili perdite. L’imputata ha negato oggi di aver voluto prendere il posto della vittima 55enne quale organizzatrice di un “circolo”, il quale avrebbe permesso di racimolare, alla sua chiusura, 120’000 franchi.

I tre imputati sono accusati di assassinio plurimo, rapina e “atti preparatori punibili”. Il processo continuerà nei prossimi giorni. La sentenza è attesa per l’11 maggio.

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