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Trump, scatta ‘fase 2’. Ma con Cruz è guerra sui trans

(Keystone-ATS) Dopo New York nulla può essere più come prima. Le primarie nell’Empire State hanno dato un’indicazione ben precisa: la sfida per la Casa Bianca è ormai una questione tra Hillary Clinton e Donald Trump.

Così per il tycoon è ora di passare alla ‘fase duè della sua campagna elettorale. Basta eccessi: per affrontare l’ex first lady serve un approccio più presidenziale, con toni fermi ma più pacati. E con tanto di gobbo elettronico e speechwriter per i discorsi – spiegano nel suo entourage – in modo da ridurre al minimo i rischi di andare troppo oltre le righe.

In casa democratica invece è invece pressing su Bernie Sanders, perché getti la spugna e permetta a Hillary di concentrarsi sul vero obiettivo: Donald Trump, appunto. “Sanders sosterrà il candidato democratico alla Casa Bianca, chiunque esso sia”, ha assicurato il responsabile della sua campagna, Jeff Weaver, aggiungendo inoltre che il senatore del Vermont “rimarrà nel partito democratico dopo le primarie, anche se dovesse perdere”. Dunque, niente strappi, ma un partito democratico unito in vista della convention di fine luglio per dare il massimo della forza a chi riceverà la nomination.

Uno scenario che invece sul fronte repubblicano è più difficile da realizzare, con il senatore ultraconservatore Ted Cruz e il governatore dell’Ohio John Kasich che puntano a una convention aperta. Mentre lo scontro tra Trump e Cruz si sposta sui bagni per i transgender. Il tycoon – che in questa vicenda abbraccia un tema sorprendentemente progressista, ma le primarie in California si avvicinano – ha criticato apertamente la legge della North Carolina che obbliga a scegliere i bagni pubblici in base al sesso registrato alla nascita, discriminando così la comunità Lgbt. Un provvedimento che ha già causato un’ondata di proteste in tutto il Paese, con aziende e personaggi dello spettacolo che hanno deciso di boicottare lo sStato della East Coast.

Per Trump non ci sono dubbi: le persone devono usare la toilette che sentono più appropriata. Ad esempio, ha spiegato, se Caitlyn Jenner (l’ex muscoloso atleta olimpico William Bruce Jenner, medaglia d’oro di decathlon Montreal nel 1976 nonché star transgender dei reality tv Usa) andasse nella sua Trump Tower sulla Fifth Avenue di Manhattan potrebbe utilizzare il bagno che vuole. Inoltre il magnate si è detto contrario a creare bagni nuovi (cosiddetti ‘non-gendered’): sarebbe discriminatorio” e “incredibilmente costoso per le imprese e per il Paese”.

Per Cruz una dimostrazione lampante di quei ‘valori newyorchesì incarnati da Trump e che ha più volte avuto modo di criticare. “Sta cedendo alla correttezza politica”, ha osservato il senatore texano di origini cubane. “Gli uomini adulti, gli sconosciuti non dovrebbero stare soli in un bagno con le ragazzine. È una questione di buon senso.

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