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Trump rivede sanzioni Russia, ‘non è allentamento’

Il presidente Usa Donald Trump KEYSTONE/EPA/MICHAEL REYNOLDS sda-ats

(Keystone-ATS) L’amministrazione Trump muove il primo passo per ammorbidire le sanzioni alla Russia imposte dall’ex presidente Barack Obama per il ruolo giocato da Mosca nelle elezioni presidenziali.

E concede una specifica esenzione alla Federal Security Service, l’agenzia di spionaggio russa implicata negli attacchi hacker al Democratic National Committee.

La polemica è immediata, con la decisione che arriva a meno di una settimana dal colloquio telefonico fra il presidente Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin.

L’annuncio a sorpresa del Tesoro sulle modifiche alle sanzioni imposte costringe prima la Casa Bianca e poi direttamente il presidente a chiarire che non si tratta di alcun allentamento.

“Non ho alleggerito nulla”, ha affermato Trump dopo che il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer aveva spiegato che la decisione del Tesoro è “una prassi comune”. Tesi peraltro confermata anche da un ex dello staff di Obama citato dai media americani.

Il Tesoro ha concesso una ‘licenza generale’ da applicare alla Federal Security Service, consentendo di fatto alle società americane di fare business con l’agenzia di spionaggio a patto che i pagamenti non superino i 5.000 dollari l’anno, che non riguardino la Crimea e non violino le sanzioni pre-esistenti.

La Russia si è mantenuta cauta sulla portata della decisione: “Dobbiamo prima capire cosa c’è in gioco”, ha affermato il portavoce di Putin Dmitri Peskov secondo quanto riportato dai media americani.

Nei giorni scorsi, prima del colloquio con Putin, Trump aveva detto che era “troppo presto per parlare delle sanzioni con la Russia”.

D’altra parte un vero e proprio allentamento non riscuoterebbe l’appoggio dei repubblicani, con molti che hanno già espresso il proprio dissenso. Ad esempio il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell. E il senatore John McCain, che ha usato toni duri accusando Putin di aver “invaso l’Ucraina” e “cercato di influenzare le elezioni Usa”.

Nel colloquio telefonico fra i due leader le sanzioni non sarebbero state oggetto di confronto, almeno stando alla dichiarazioni ufficiali. Al centro dei colloqui invece ci sono stati la lotta all’Isis, la crisi in Ucraina e la ripresa delle relazioni, anche economiche.

Un primo contatto definito da Trump “positivo, un inizio significativo per migliorare i rapporti fra i due paesi” dopo il grande gelo sotto l’amministrazione Obama.

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