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Tunisia, governo unità premier Chahed incassa fiducia

Il premier tunisino Youssef Chahed. KEYSTONE/AP/RIADH DRIDI sda-ats

(Keystone-ATS) Il governo di unità nazionale del premier tunisino incaricato Youssef Chahed ha ottenuto in nottata, a larga maggioranza, la fiducia del parlamento del Bardo, con 167 voti a favore, 22 contrari e 5 astensioni (194 i presenti).

Il nuovo governo ha una distribuzione equilibrata di cariche tra Nidaa Tounes (8) e l’islamico Ennahda (6). In organico ci sono 8 donne e 14 giovani.

Ha convinto dunque “la visione di governo” di Chahad, illustrata in aula ai deputati. Sono numeri che si addicono perfettamente alla natura di governo di unità nazionale, risultato di un lungo esercizio di equilibrismo politico, che dovrebbero consentire al premier di portare a termine la sua missione principale, quella di far ripartire il Paese.

Il voto odierno è il punto di approdo definitivo dell’iniziativa intrapresa dal capo dello Stato, Beji Caid Essebsi, lo scorso mese di giugno, volta alla creazione di un governo di coalizione allargata, capace di far superare al Paese nordafricano l’attuale periodo difficile e di intraprendere le riforme economiche necessarie.

La squadra eterogenea di 26 ministri e 14 segretari di Stato, che il più giovane premier della storia della Repubblica tunisina, (Chahed ha 41 anni) è riuscito a mettere insieme, dovrà essenzialmente dare attuazione alle cinque priorità contenute nell’Accordo di Cartagine: un documento sottoscritto dai rappresentanti dell’85% delle forze parlamentari, dei sindacati e dei datori di lavoro, che fissa tabella di marcia e obiettivi del futuro esecutivo.

Queste priorità sono: lotta al terrorismo, alla corruzione e al contrabbando, crescita economica, controllo degli equilibri finanziari, lotta all’inquinamento, tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile.

“Sarà un governo di competenze nazionali, di giovani. E sincero con la gente fin dall’inizio, a proposito della situazione finanziaria, economica e sociale del Paese”, aveva dichiarato Chahed appena nominato, aggiungendo che il momento storico attuale richiede coraggio sacrifici e sforzi senza precedenti per l’esecutivo, il parlamento, ma anche per il popolo.

Nel discorso di oggi in parlamento ha ribadito i concetti, facendo un appello all’unità del Paese e illustrando lo stato di difficoltà finanziaria in cui versa la Tunisia, con un debito che rappresenta ormai il 62% del Pil, equivalente a 56 miliardi di dinari tunisini nel 2016, oltre 30 miliardi di euro.

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