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Tunisia: premier incaricato, raccolgo ‘importante sfida’

Il nuovo premier tunisino incaricato Hichem Mechichi si trova di fronte ad un'importante sfida. KEYSTONE/EPA/MOHAMED MESSARA sda-ats

(Keystone-ATS) “Il presidente della Repubblica mi ha incaricato di formare il prossimo governo. Lo ringrazio per la sua fiducia”.

Queste le prime parole ai media del nuovo premier incaricato della Tunisia, Hichem Mechichi, ministro dell’Interno del governo dimissionario di Elyes Fakhfakh, subito dopo aver ricevuto l’incarico dal presidente Kaies Saied.

“In realtà, questa fiducia è una grande responsabilità e un’importante sfida, soprattutto nella situazione attuale del Paese. Mi adopererò per formare un governo che possa rispondere alle aspirazioni di tutti i tunisini e alle loro rivendicazioni legittime tanto attese”, ha aggiunto.

Il compito che lo attende non sarà infatti facile. Al 46enne, giurista di formazione, uomo dell’amministrazione statale, spetta ora la sfida di far convergere intorno alla sua squadra il maggior numero di consensi per poter avere la fiducia in Parlamento, in un momento socio-economico difficile per la Tunisia, nel quale anche il mondo politico è caratterizzato da forti divisioni.

Mechichi è stato infatti scelto dal presidente Saied in qualità di indipendente, preferendolo ad altri nomi, quali quelli di Fadhel Abdelkefi e Khayem Turki anche se proposti dai maggiori partiti, quasi a voler rimarcare una decisione dettata più dalla ragione di Stato che non dalla prassi politica.

Sono attese ora le prossime mosse del partito islamico Ennhadha, prima forza politica in Parlamento, che con il suo abbandono della coalizione ha causato di fatto la caduta del governo del premier Elyes Fakhfakh, spinto alle dimissioni anche per il suo coinvolgimento in un caso di presunto conflitto di interessi. La Tunisia ha più che mai bisogno di un governo stabile per poter far ripartire l’economia e avviare le necessarie riforme auspicate da più parti, anche dalle istituzioni finanziarie internazionali. Tra trenta giorni l’atteso verdetto del Parlamento.

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