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Turchia: curdi; 60 arresti per collegamenti con il Pkk

(Keystone-ATS) ANKARA – La polizia turca ha arrestato oggi in operazioni simultanee in varie città 60 persone ritenute collaboratori o fiancheggiatori del separatista Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), fuorilegge in Turchia perché considerato un gruppo terroristico.
Lo ha reso noto l’agenzia Anadolu precisando che gli arresti sono stati effettuati a Diyarbakir (città a maggioranza curda) e a Batman, entrambe nel sudest del Paese, a Van (est) ed anche a Istanbul. Nel corso delle operazioni di polizia sono state sequestrate armi e munizioni.
La Turchia, come anche la Ue e gli Usa, considera il Pkk un’organizzazione terroristica e lo accusa di essere responsabile della morte di almeno 40.000 persone, per lo più curdi, dall’inizio della rivolta per la costituzione di uno Stato indipendente curdo nel sudest del Paese nel 1984.
Dallo scorso luglio il governo di Ankara ha lanciato una iniziativa di democratizzazione tesa a risolvere l’ultraventennale questione curda ma l’iniziativa è stata rallentata – e forse vanificata – dalla decisione della Corte Costituzionale, la massima istanza della magistratura turca, che l’11 dicembre scorso ha deciso la chiusura del Partito per una Società Democratica (Dtp), il principale partito filo-curdo del Paese, accusato di connivenza con il Pkk.

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