Turchia-Armenia: "difficoltà dell'ultimo minuto", firma ritardata, Usa
ZURIGO - Tutti i giornali turchi danno stamani ampio risalto in prima pagina alla firma (definita "storica") che, dopo quasi un secolo di gelo, Turchia e Armenia apporranno oggi a Zurigo su due protocolli d'intesa volti a spianare la strada all'allacciamento di relazioni diplomatiche e alla riapertura delle frontiere tra i due Paesi.
"Da una partita di calcio delle nazionali alla firma del protocollo", titola Hurriyet che ricorda così quel 6 settembre del 2008 quando il presidente Abdullah Gul, primo capo di Stato turco a recarsi in Armenia dal 1991, ruppe il ghiaccio e andò a Ierevan per assistere ad una partita insieme con il collega armeno Serge Sarkissian.
"Quel giorno è arrivato", titola invece Vatan rendendo così omaggio al giornalista e intellettuale armeno Hrant Dink che si batteva a favore del riavvicinamento tra i due Paesi e che per questo fu ucciso ad Istanbul il 19 gennaio 2007 da un ultranazionalista turco. "La firma del protocollo aiuterà la normalizzazione delle relazioni fra i due Paesi" scrive Vatan. E ricorda che "questo documento era il sogno di Hrant Dink il quale, già nel 2004, aveva detto di aspettare il giorno in cui Turchia ed Armenia avrebbero cominciato a dialogare".
L'accordo sarà di notevole aiuto all'immagine della Turchia nei riguardi dell'Occidente e in particolare dell'Ue cui ha chiesto di aderire, e al tempo stesso favorirà il rilancio dell'impoverita economia armena migliorando anche la sicurezza e la stabilità del Caucaso meridionale, cruciale corridoio per il passaggio di gas e petrolio diretti in Europa.
Alla cerimonia della firma, che si terrà all'Università di Zurigo, oltre ai firmatari dei documenti - i ministri degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ed armeno Edward Nalbandian - presenzieranno il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, quello francese Bernard Kouchner e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue Javier Solana.