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Twitter, nuovi filtri contro lotta ad abusi e molestie

Basta insulti: alcuni vip gettano la spugna e Twitter corre ai ripari. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Twitter annuncia una nuova serie di filtri alle notifiche con l’obiettivo di contrastare abusi e molestie. Un fenomeno che da mesi la compagnia cerca di affrontare visti gli abbandoni, anche di personaggi “illustri”, a causa degli insulti ricevuti sulla piattaforma.

Gli ultimi episodi hanno riguardato l’attore italiano Alessandro Gassmann e il cantante britannico Ed Sheraan.

Il microblog ha già dato ai suoi utenti la possibilità di “silenziare” gli account con le cosiddette foto “ovetto”, quelli sprovvisti di foto profilo spesso riconducibili a programmi automatizzati e non a persone reali, nonché gli account senza telefono o indirizzo email confermati e quelli che si è scelto di non seguire. D’ora in poi nei filtri ci saranno altre due opzioni: si potrà scegliere di disattivare le notifiche degli account che non sono tra i propri follower, e che non si seguono, e gli account nuovi. Questi ultimi spesso corrispondono a quelli “usa e getta” creati col solo scopo di offendere altri utenti.

Si tratta di una misura che non cancellerà dalla piattaforma i troll ed eventuali abusi, ma che punta almeno a ridurne la cassa di risonanza. La novità si aggiunge alle opzioni introdotte da Twitter a marzo per contrastare gli abusi sul social e per ignorare determinate categorie di account, ma non solo. La compagnia negli ultimi anni ha cominciato a usare l’intelligenza artificiale per identificare i discorsi d’odio, ha semplificato le procedure per bloccare o togliere “la voce” ad account molesti e quelle per le segnalazioni alle forze dell’ordine.

Il problema però è lungi dall’essere risolto, come dimostrato anche dai casi di abbandoni “vip”. L’ultimo è stato Ed Sheeran che sul suo account Twitter ha deciso di pubblicare d’ora in poi solo gli aggiornamenti automatici sulle date dei suoi concerti. In Italia l’attore Alessandro Gassmann ha lasciato per gli insulti ricevuti in merito alle sue opinioni sullo ius soli.

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