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UBS: boom ma non bolla immobiliare in Svizzera

(Keystone-ATS) Il mercato immobiliare svizzero è in una fase di boom, ma non ancora di bolla immobiliare. Ad affermarlo sono gli specialisti dell’UBS. Per misurare l’evoluzione di tale comparto, la banca ha lanciato un nuovo indice. Nel primo trimestre, il barometro si è fissato a 0,63 punti.

I livelli preconizzati sono cinque: ribasso, equilibrio, boom, rischio e bolla. Solo a partire da un valore dell’indice superiore a 1 il mercato è considerato a rischio. A quota 0,63 non sussiste quindi (ancora) un elevato rischio. Il barometro – ricalcolato fino al 1982 – aveva raggiunto il massimo di 2,5 punti all’inizio degli anni Novanta, al momento del picco dell’ultima bolla immobiliare elvetica, si legge in una nota della banca.

Le bolle immobiliari rappresentano un rischio sostanziale per le economie nazionali, come hanno dovuto sperimentare di recente USA, Spagna, Irlanda e altri paesi. Anche nella Confederazione i forti aumenti dei prezzi sono un monito alla prudenza. In numerose regioni i prezzi degli immobili sono infatti più che raddoppiati nello spazio di un decennio.

Riconoscere precocemente le bolle immobiliari è piuttosto complicato. L’UBS ha così lanciato l'”UBS Swiss Real Estate Bubble Index” (= indice della bolla immobiliare), che rileva l’andamento su base trimestrale.

Il barometro, elaborato da UBS Wealth Management Research, segnala anche le regioni più a rischio, ossia Zurigo, Ginevra, e Losanna. Si tratta di regioni che comportano un rischio sostanziale per il mercato immobiliare svizzero, considerata la loro importanza per l’economia nazionale e il loro potenziale di correzione dei prezzi regionali delle proprietà abitative, si legge nella nota.

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