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UBS: consulente e presunti evasori fiscali arrestati in Israele

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 novembre 2014 - 18:45
(Keystone-ATS)

UBS è ora confrontata anche in Israele con accuse di aiuto all'evasione fiscale: un alto consulente così come 13 cittadini israeliani con conti presso la grande banca sono stati temporaneamente arrestati. Lo ha reso noto oggi il fisco dello Stato ebraico.

Tutti e 14 sono stati rilasciati su cauzione. Il collaboratore di UBS era stato arrestato già il 26 giugno, ma un tribunale israeliano ha permesso solo ora la pubblicazione delle informazioni inerenti al caso.

Stando al fisco, tra i fermati vi sono due persone cui appartiene una rete di ospedali all'estero. Le ampie indagini hanno determinato che migliaia di israeliani detengono conti in banche elvetiche su cui si trovano centinaia di milioni di euro. Il sospetto è che la gran parte non sia stata dichiarata. L'inchiesta non è ancora conclusa e bisogna attendersi altri arresti, afferma l'autorità.

Interrogato dall'ats, il portavoce di UBS Serge Steiner ha sottolineato che l'inchiesta non riguarda l'istituto: si tratta di una questione tra i cittadini israeliani coinvolti e le autorità.

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