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UBS: Ermotti, segreto bancario non è fattore importante

(Keystone-ATS) Il segreto bancario in chiave fiscale non rappresenta più un fattore importate per UBS: lo afferma il presidente della direzione ad interim dell’istituto, Sergio Ermotti, che in un’intervista al SonntagsBlick risponde anche alle critiche mosse per i mandati che deteneva in società con sede a Panama: “la Svizzera è diventata ricca attraverso i soldi in nero”, fa notare il banchiere luganese. Dietro a certi rimproveri vi è quindi a suo avviso anche una certa dose di ipocrisia.

“A posteriori devo dire: sì, avrei dovuto ritirarmi prima” dalle imprese di Panama. “Ma detto onestamente non vi è stato il tempo di farlo”. “Quello che mi ha dato fastidio è stato il fatto che è stata messa in questione la mia integrità: si è ricorso ai pregiudizi: Ermotti, Ticino, Panama, soldi neri”, si rammarica il manager 51enne.

La nomina è infatti avvenuta “molto all’improvviso”. A Singapore “la banca mi ha avvicinato dicendomi che eravamo in una situazione di emergenza. Allora ho detto: sì, lo faccio. Volevo assumermi la responsabilità. La questione dello stipendio non era la più importante”. E non è stato infatti nemmeno discussa.

Per accettare l’incarico Ermotti ha posto due condizioni: innanzitutto avere le stesse competenze di un “normale” CEO e secondariamente mantenere la data del 17 novembre per la giornata degli investitori, dover presentare la strategia della banca.

A proposito di strategia Ermotti – che vive da poco a Zugo – ritiene che UBS debba continuare ad essere attiva anche come banca di investimento: i grandi clienti devono infatti poter beneficiare di questi servizi. Il 40% di tutti i patrimoni amministrati da UBS appartengono a clienti che possiedono almeno 50 milioni di franchi, osserva l’ex topmanger di Unicredit. Quanto accaduto negli ultimi anni – per esempio le perdite enormi causate dai subprime o il caso del trader di Londra – mettono però in pericolo sia il resto della banca, sia la Svizzera in quanto paese. “Perciò cose del genere non devono veramente più succedere”.

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