BERNA - Le autorità svizzere e statunitensi hanno rivelato oggi l'allegato dell'accordo tra Svizzera e Stati Uniti nel caso UBS. In particolare è stato specificato quali sono le "truffe e i delitti analoghi" sottoposti alla procedura di assistenza amministrativa in corso.
In primo luogo sottostanno allo scambio di informazioni i comportamenti fraudolenti, indicano in un comunicato congiunto i Dipartimenti federali di giustizia (DFGP) e delle finanze (DFF). Tra questi figurano i "castelli di menzogne" e la presentazione di documenti inesatti e falsi che hanno comportato l'occultamento di patrimoni e redditi.
Sono inoltre toccati dall'accordo anche gli illeciti fiscali "continuati e gravi", ossia i conti non dichiarati all'autorità fiscale statunitense che, per un periodo di almeno tre anni, hanno generato in media profitti per oltre 100'000 franchi l'anno.
Tali criteri sono applicabili a tutti i clienti UBS domiciliati negli Stati Uniti che, tra il 2001 e il 2008, erano titolari o aventi diritto economico di importanti conti non dichiarati o di società offshore. Evidentemente deve sussistere un sospetto fondato che sia stata violata la legge, precisano il DFGP e il DFF.
Il documento pubblicato oggi concretizza l'accordo siglato il 19 agosto tra Berna e Washington: esso prevede che UBS fornisca al fisco USA informazioni su circa 4450 conti di clienti americani. Per non compromettere le autodenunce presso le autorità statunitensi, l'allegato è stato pubblicato solo oggi.