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Ucraina: ‘Iulia’ senza maggioranza, Ianukovich accelera

(Keystone-ATS) MOSCA – La premier Iulia Timoshenko, dopo aver perso il duello presidenziale con il filorusso Viktor Ianukovic, ha perso anche la sua maggioranza in parlamento e domani il suo governo rischia un voto di sfiducia che apre la strada ad una nuova coalizione entro un mese o, in alternativa, a elezioni anticipate.
Ipotesi, quest’ultima, che allungherebbe l’instabilità politica ed economica di un Paese gravemente in crisi, che per la prima volta dalla sua indipendenza non ha ancora approvato il bilancio.
Ad annunciare la dissoluzione della maggioranza filo occidentale, per la mancata conferma scritta di almeno 226 deputati, è stato il presidente del parlamento (Rada) Vladimir Litvin, leader dell’omonimo blocco centrista che fa parte della coalizione insieme a quello di ‘Iulia’ e a Ucraina Nostra-Autodifesa popolare: un partito, quest’ultimo, spaccato a metà tra la Timoshenko e l’ex presidente Viktor Iushenko, un tempo alleati della rivoluzione arancione filo europea ma ora nemici giurati.
A rendere possibile una nuova maggioranza, mantenendo così l’attuale carica, è proprio Litvin, che unendosi al partito delle regioni di Ianukovich e ai comunisti porterebbe a quota 220 il numero dei deputati: a questo punto al neo presidente non resta che spingere sull’acceleratore facendo saltare sul carro del vincitore alcuni parlamentari filo Iushenko.
In cambio potrebbe nominare come premier uno dei loro uomini, come l’ex candidato presidenziale Arseni Iatseniuk, ex ministro degli esteri ed ex presidente della stessa Rada. Sponsorizzare invece il suo braccio destro Mikola Azarov, di origini russe, potrebbe alienargli il sostegno dei parlamentari vicini a Iushenko.
Il blocco di ‘Iulia’ è partito subito all’attacco, accusando Litvin di aver “ucciso la coalizione” in modo “illegale”. La premier ha addirittura evocato l’ipotesi che Iushenko possa diventare premier, in alternativa a Iatseniuk, passando armi e bagagli con l’ex nemico comune Ianukovich. In ogni caso ha promesso che lascerà subito la carica di premier se domani passasse la mozione di sfiducia, scaricando così ogni responsabilità della gestione corrente su Ianukovich, di cui non ha ancora riconosciuto la vittoria.
Il neo capo dello Stato, che venerdì è atteso a Mosca dopo la visita di ieri a Bruxelles, ha auspicato che la Rada formi presto una “coalizione filo ucraina e un governo professionale”, ammonendo che altrimenti sarà costretto a sciogliere il parlamento e convocare elezioni anticipate. Ma se disarcionare ‘Iulia’ potrà essere relativamente semplice, costruire una nuova maggioranza stabilmente coesa e duratura appare una sfida più ardua.

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