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Ucraina: agguato sindaco Kharkiv, nuove occupazioni

(Keystone-ATS) Nuovi scontri di piazza, nuove occupazioni di edifici pubblici e anche un misterioso agguato al controverso sindaco di Kharkiv: è un crescendo di tensioni nel sud-est ucraino, dove i secessionisti filorussi continuano a tenere in ostaggio a Sloviansk sette osservatori militari dell’Osce, quattro loro accompagnatori dell’esercito ucraino e tre 007 di Kiev catturati mentre tentavano di infiltrarsi tra i ribelli.

L’episodio più inquietante resta l’attentato a Ghennadi Kernes, primo cittadino di Kharkiv colpito alla schiena presumibilmente da un cecchino mentre correva in bici. Operato per le gravi ferite riportate a polmoni, fegato e addome, resta in pericolo di vita. Filorussi e filo Kiev si accusano a vicenda dell’accaduto.

Secondo il ‘re del cioccolatò Petro Poroshenko, oligarca sostenitore del Maidan e grande favorito delle presidenziali del 25 maggio, si tratta di un attentato per far saltare le elezioni, “uno scenario vantaggioso solo per il nostro aggressore”, ossia la Russia. Certo, non contribuiscono ad una campagna elettorale serena neppure i ripetuti attacchi subiti dai candidati filorussi, come l’ex governatore di Donetsk Mikhail Dobkin, che non ha potuto neppure scendere dall’aereo a Kherson, dove lo attendevano minacciosi gli attivisti del Maidan.

Ma è difficile fare ipotesi sull’attentato a Kernes, la cui parabola politica è ambigua, come opaco è il suo passato. Descritto come un “mini oligarca”, è stato accusato di aver fatto successo grazie ai rapporti con la malavita, contestazioni sempre negate, anche se ha ammesso di essere finito in galera per truffa. Diversi anni fa aveva subito intimidazioni e attentati incendiari. Poi nel 2010 il salto in politica, come sindaco di Kharkiv. Durante la rivolta del Maidan si era schierato con il presidente Ianukovich.

Ma dopo la sua fuga, si era dichiarato disponibile a collaborare con le nuove autorità di Kiev e, nonostante fosse ai domiciliari notturni per una vicenda di rapimenti e torture, era rimasto in carica. Curiosamente nella sua città non c’è più alcun edificio occupato, dopo lo sgombero del palazzo dell’amministrazione regionale. Una eccezione che rende incompleto il quadro delle regioni secessioniste del sud-est, a meno di due settimane dal referendum con cui i filorussi vogliono sancire l’indipendenza di un pezzo importante del Paese.

Improbabile invece la pista antisemita, legata al fatto che Kernes sia un ebreo praticante, anche se nella vicina Donetsk nei giorni scorsi non è mancata la provocazione dei volantini antisemiti attribuiti ai separatisti filorussi.

Comunque a Kharkiv le tensioni ci sono, come dimostrano gli scontri di ieri, quando migliaia di ultra dei club di calcio Dnipro e Metalist, molti dei quali mascherati e muniti di mazze, pietre e petardi, hanno attaccato circa 300 filorussi, ferendone una dozzina.

Sempre a Kharkiv, la polizia ha arrestato 15 attivisti filo Mosca per aver piantato tende e costruito barricate in una piazza, dove sono stati sequestrati anche molotov, maschere, bastoni di legno e confezioni esplosive. I secessionisti hanno allungato oggi la lista delle località ‘assediatè: a Kostiantinivka (Kostantinovka in russo, ndr), 60 km a nord di Donetsk, uomini armati di mitra, in mimetica e a volto coperto, si sono impossessati del commissariato di polizia e del municipio, dove hanno eretto barricate con pneumatici.

A Donetsk, invece, la banca Privat dell’oligarca Igor Kolomoiski, neo governatore della vicina regione di Dnipropetrovsk nominato dalle nuove autorità di Kiev, è finita nel mirino di alcune centinaia di militanti filorussi mascherati e armati di mazze di baseball. “Koloimski fascista”, “Koloimski nemico del popolo”, alcuni degli slogan gridati dagli attivisti contro il politico, che nei giorni scorsi aveva messo una ‘taglià da 10.000 dollari per ogni “omino verde” (come sono chiamati i filorussi armati e in mimetica senza distintivi) “catturato”.

Più tardi militanti filorussi armati di coltelli e bastoni hanno lanciato pietre e granate assordanti contro un corte di sostenitori di Kiev che chiedevano l’unità dell’Ucraina: almeno 14 persone sono rimaste ferite.

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