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UDC: Brunner invita Consiglio federale a dimettersi

(Keystone-ATS) BERNA – “La cosa più intelligente che il governo possa fare è dimettersi immediatamente”, ha affermato oggi il presidente dell’UDC Toni Brunner davanti ai delegati del suo partito riuniti in assemblea a Stans. Il Consiglio federale ha “schernito” la legge nella vicenda che oppone l’UBS agli Stati uniti.
Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha confermato ieri che l’accordo tra la Svizzera e gli USA “è privo di valore, nullo”, come l’UDC l’aveva già detto in diverse occasioni, ha affermato Brunner.
In un’impresa, un giurista che firma un contratto illegale viene immediatamente licenziato. Il Consiglio federale è perciò diventato “un attore imprevedibile” e rappresenta un “rischio per la sicurezza” del paese, ha aggiunto il consigliere nazionale.
Il governo ha superato le sue competenze firmando l’accordo con gli Stati uniti. L’esecutivo da così un “segnale allarmante”: ciò significa infatti che la Svizzera viene considerata all’estero come “un paese debole”.
“Il periodo dei colpi bassi continuerà”, afferma inoltre Brunner. Alcuni parlamentari sono infatti pronti a cambiare la legge in modo che l’accordo diventi legale. La decisione del TAF non deve essere corretta, ha però aggiunto il presidente dell’UDC.
Il presidente dell’UDC constata inoltre che la fiducia del popolo nel governo è ormai compromessa. “Per ristabilire la fiducia, il popolo deve poter eleggere il Consiglio federale”. La raccolta di firme per l’iniziativa sul tema lanciata del partito inizierà “la prossima settimana”, ha aggiunto Brunner.

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