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UDC, rifugiati, “minacciata la prosperità svizzera”

Ueli Mauer all'assemblea delegati UDC a Wettingen Keystone/SIGGI BUCHER sda-ats

(Keystone-ATS) Con la sua “cultura dell’accoglienza” la sinistra contribuisce ad attirare rifugiati alle porte della Svizzera: è l’accusa lanciata stamane da Albert Rösti, presidente dell’Unione democratica di centro, i cui delegati sono riuniti a Wettingen (AG).

Rösti se la prende soprattutto con i parlamentari che nei giorni scorsi hanno fatto visita ai migranti a Como. La crisi migratoria – a suo dire – minaccia la prosperità del nostro Paese aggravando la spesa sociale.

Se non verrà posto un freno a questa “migrazione dei popoli”, i nostri discendenti non dovranno soltanto lavorare per finanziare la pensione degli anziani, ma “dovranno anche farlo per coloro che vengono in Svizzera alla ricerca di una vita migliore, senza potere o volere lavorare”.

La mancanza di volontà politica per bloccare l’afflusso di migranti è la principale responsabile di questa crisi, ha esclamato il presidente UDC, vivamente applaudito. Ha accusato i parlamentari socialisti di essersi recati a Como e di aver consigliato i migranti sulla maniera migliore per entrare in Svizzera qualora fossero stati respinti dalle Guardie di confine.

“Se le frontiere fossero state chiuse per tempo, come chiedeva l’UDC due anni or sono, questi individui oggi non si troverebbero a Como”, ha detto il consigliere nazionale bernese Rösti, ribadendo il ricorso all’esercito per rafforzare il controllo ai confini e, se necessario, la sospensione provvisoria del diritto d’asilo.

Sempre secondo Rösti, la Svizzera darebbe prova di maggiore umanità se andasse in soccorso ai rifugiati nei grandi campi di raccolta, ai confini dei loro Paesi.

Nel suo discorso ha inoltre denunciato la perdita dei valori cristiani che si registra nel nostro Paese e ha criticato la scelta della Società svizzera di pubblica utilità si far cantare il Primo Agosto un inno nazionale esente da qualsiasi riferimento a Dio, benché il preambolo della Costituzione federale reciti “nel nome di Dio onnipotente”.

“Coloro che non si curano più dei nostri valori sono gli stessi che si mostrano troppo tolleranti nei riguardi di altre culture e dell’Islam in particolare”, ha dichiarato Rösti, salutando l’iniziativa contro il burqa.

In un breve intervento il consigliere federale e ministro delle finanze Ueli Maurer ha messo in guardia dall’allentare i controlli alle frontiere a causa del calo delle domande d’asilo. “Dobbiamo proseguire nella nostra politica”, ha sottolineato, aggiungendo che anche i Paesi vicini hanno introdotto controlli più severi e perfino la Germania ha voltato le spalle “alla cultura dell’accoglienza”.

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