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UDC non si associa al referendum

Stojanovic non convince i delegati UDC KEYSTONE/OLIVIER MAIRE sda-ats

(Keystone-ATS) L’UDC rinuncia ad associarsi al referendum sulla legge d’applicazione dell’articolo costituzionale “contro l’immigrazione di massa”. Ben poche voci discordanti si sono sentite oggi a Le Châble (VS) durante l’Assemblea dei delegati del partito.

Il socialista e politologo ticinese Nenad Stojanovic ha spiegato davanti agli oltre 250 delegati le ragioni che lo hanno spinto a lanciare il referendum. “Se una legge tradisce il paese, bisogna combatterla”, ha affermato.

Per Christoph Blocher, l’UDC non deve sostenere questo progetto. Un referendum è utile se si vuole mantenere una situazione anteriore. In questo caso, l’UDC vuole che le cose cambino e che la decisione popolare sia rispettata.

Per il consigliere nazionale Jean-Luc Addor (UDC/VS), il referendum è inutile. Che sia accettato o meno non avrà nessuna influenza sull’immigrazione, ha affermato. Bisogna colpire la causa del male: l’accordo sulla libera circolazione delle persone. “Non disperdiamo le nostre forze in un referendum”, ha concluso.

Solo il co-presidente dell’UDC vallesano Jérôme Desmeules ha sostenuto il referendum. Berna si è infischiata della costituzione, il parlamento non ha fatto il suo lavoro, bisogna richiamarlo all’ordine, ha affermato. Al voto, il referendum è stato respinto con 248 voti contro 5 e 3 astensioni.

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