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UE: da inizio recessione persi 4,3 mln posti di lavoro

Questo contenuto è stato pubblicato il 23 novembre 2009 - 14:31
(Keystone-ATS)

BRUXELLES - Circa 4,3 milioni di posti di lavoro in meno e circa 6 milioni di disoccupati in più dall'inizio della crisi in Europa, ovvero dalla seconda metà del 2008: è quanto rileva la Commissione Ue oggi nell'ultimo rapporto sull'occupazione che lancia l'allarme sulla minaccia della disoccupazione di lunga durata.
Più colpiti, secondo lo studio, i settori di industria ed edilizia e Paesi come Spagna e Irlanda dove la disoccupazione è quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno, o i Paesi Baltici dove è triplicata. A perdere il lavoro sono stati soprattutto uomini, giovani e precari.
Per Bruxelles, nonostante si sia dovuta affrontare "la più grave recessione dalla Seconda guerra mondiale", il mercato del lavoro europeo ha comunque tenuto bene grazie al suo dinamismo, con "orari di lavoro ridotti, chiusure temporanee ed altre misure a breve termine" che però non sono sufficienti ad uscire dalla crisi, spiega il rapporto.
Resta serio però il problema della disoccupazione di lunga durata: "Negli ultimi anni circa il 45% dei disoccupati europei non aveva impiego da più di un anno, rispetto al 10% degli Usa", si legge nel rapporto che invita ad affrontare con urgenza il problema.

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