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Ufficio matrimoni forzati tratta sempre più casi in Svizzera

Sono state 51 le segnalazioni di matrimoni forzati in Svizzera nel 2016 riguardanti minori di 16 anni. KEYSTONE/AP/VADIM GHIRDA sda-ats

(Keystone-ATS) L’Ufficio dei matrimoni forzati (Fachstelle Zwangsheirat) ha trattato l’anno scorso un numero crescente di casi riguardanti persone di età inferiore ai 16 anni. Complessivamente nel 2016 sono state registrate 51 segnalazioni di questo tipo.

Erano state cinque in totale dal 2005 al 2015, indica la direttrice Anu Sivaganesan, confermando all’ats un’informazione diffusa dal “St. Galler Tagblatt” e dalla “Luzerner Zeitung”.

Sivaganesan vede in questo incremento in particolare due cause: prima di tutto il problema è oggi più noto che in passato, secondariamente la recente ondata di migrazione ha contribuito all’aumento. L’Ufficio censisce per esempio casi di persone provenienti da Afghanistan, Siria ed Eritrea, Paesi da dove giungono numerosi richiedenti asilo, si legge sull’edizione odierna dei due giornali.

“Giovani ragazze sono costrette a sposarsi nella speranza che in questo modo siano meglio protette contro gli abusi sessuali durante il loro esodo”, spiega la direttrice dell’Ufficio.

Uno studio della Confederazione del 2012 mostrava però che una forte minoranza delle persone coinvolte in matrimoni forzati era nata in Svizzera. Si tratta in questo caso specialmente di “secondos” (stranieri della seconda generazione) dei Paesi balcanici o provenienti da Turchia o Sri Lanka.

Dal 2013 esplicitamente vietati

I matrimoni forzati in Svizzera sono esplicitamente punibili dal 2013. Nel primo anno della modifica di legge erano state sporte due denunce a tal riguardo, nel 2014 tre e nel 2015 tredici, secondo le statistiche criminali.

La nuova regolamentazione non è la panacea: ci vorrà ancora del tempo prima che la situazione cambi, afferma Sivaganesan. Inoltre sono necessarie misure di accompagnamento. Per le persone coinvolte bisogna adottare provvedimenti di protezione e soluzioni adeguate, come ad esempio il cambiamento di nome o di cantone.

Consiglio federale si dovrà esprimere

Il Consiglio federale voleva arginare il fenomeno dei matrimoni forzati con un programma quinquennale, che termina in agosto. Cosa si farà successivamente non è ancora stato deciso, secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). L’esecutivo dovrà varare un rapporto in tal senso quest’anno.

I politici di destra e sinistra sono concordi nell’affermare che le cifre annunciate dall’Ufficio sono allarmanti, ma divergono per quanto riguarda le misure da adottare: si va dal voler dichiarare nulli tutti i matrimoni con minorenni, come proposto in una mozione da Natalie Rickli (UDC/ZH), a chiedere maggiori misure di protezione, come vorrebbe Bea Heim (PS/SO), citate dai giornali.

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