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Una Corte dei conti non contribuisce a risanamento finanze

Ritorna il dibattito sulla creazione di una Corte dei conti per ristabilire l'equilibrio finanziario dei cantoni. KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI sda-ats

(Keystone-ATS) Ritorna il dibattito sulla creazione di una Corte dei conti per ristabilire l’equilibrio finanziario dei cantoni.

Le esperienze a Vaud e Ginevra dimostrano però che questa idea “non contribuisce significativamente al risanamento delle finanze” afferma Nils Soguel, professore dell’Università di Losanna.

“La questione della creazione di una Corte dei conti a livello federale ritorna da un secolo e risorge a ogni grande scandalo” afferma all’ats Nils Soguel, professore dell’istituto di alti studi in amministrazione pubblica dell’Università di Losanna (IDHEAP). Ogni volta che appare un problema legato alla sorveglianza dei conti pubblici, si cerca di trovare delle soluzioni per effettuare maggiori controlli.

L’idea di istituire la Corte dei conti, un organo di controllo dei poteri pubblici e degli enti sovvenzionati, è però sempre stata scartata a livello federale poiché “un contropotere supplementare non ha senso in Svizzera, grazie al federalismo, la democrazia diretta e a un governo composto da diversi partiti” osserva Soguel. Una Corte dei conti esiste già in Francia o in Germania, ma in questi Paesi i tre poteri possono essere nelle mani di un’unica maggioranza.

L’idea ha preso piede nel corso degli anni Novanta nei cantoni di Vaud e Ginevra, confrontati con una situazione finanziaria catastrofica e alla ricerca di soluzioni per uscirne. L’organo vodese è stato istituito nel 2008, mentre a Ginevra solo nel 2013. Incaricato dal consiglio di Stato vodese di redigere un rapporto sulla Corte dei conti cantonale, Soguel ha concluso che “non ha contribuito significativamente al risanamento delle finanze”.

L’organo inoltre ha un costo importante: 2,4 milioni di franchi all’anno per il canton Vaud e 4,7 milioni a Ginevra. Soguel riconosce tuttavia che la Corte dei conti ginevrina, eletta dal popolo a differenza di quella vodese, è già riuscita a sollevare alcune spinose questioni. Tuttavia, il deficit strutturale “è sempre presente” precisa l’esperto di finanze pubbliche.

Il PPD di Neuchâtel vorrebbe ora istituire una Corte dei conti cantonali per ristabilire la fiducia tra autorità e cittadini, ma il professore dell’Università di Losanna considera che non è questa la strada da percorrere. Un’alternativa, secondo Soguel, potrebbe essere quella di rafforzare nelle basi legali l’indipendenza e l’autonomia del controllo cantonale delle finanze per permettere di pubblicare liberamente tutti i rapporti.

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