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Urs Schwarzenbach vuole bloccare vendita forzata suoi quadri

Nel 2017 le autorità avevano confiscato una trentina di dipinti esposti al Dolder Grand, l'hotel più lussuoso di Zurigo, di proprietà dello stesso Schwarzenbach. KEYSTONE/WALTER BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) Il collezionista d’arte e albergatore zurighese Urs E. Schwarzenbach, da anni sul piede di guerra con le autorità fiscali, vuole bloccare all’ultimo minuto la vendita forzata all’asta di 114 sue opere.

Ha presentato un ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF) e trasferito una somma di denaro all’Amministrazione federale delle dogane (AFD), che non precisa se l’asta avrà comunque luogo.

La vendita è prevista per domani presso la galleria Koller di Zurigo. Con l’asta l’AFD intende racimolare una parte degli undici milioni di franchi di mancato pagamento dell’imposta sull’importazione di opere d’arte da parte di Schwarzenbach. Questi, secondo le autorità, per anni ha importato illegalmente in Svizzera in particolare dipinti.

Per le 114 opere in vendita il dovuto ammonta, interessi compresi, a 1,1 milioni di franchi, spiegano gli avvocati del collezionista nel loro ricorso al TAF, presentato ieri, stando alle informazioni riportate oggi dal Tages-Anzeiger. Dal canto suo, l’AFD, contattata da Keystone-ATS, conferma l’inoltro del ricorso ai giudici di San Gallo ma rifiuta di esprimersi sui suoi contenuti.

Sempre stando al quotidiano zurighese, Schwarzenbach quattro anni fa ha versato all’AFD un milione di franchi. Negli ultimi giorni avrebbe poi pagato altri 100’000 franchi: gli avvocati del collezionista affermano dunque di aver estinto il debito di 1,1 milioni. Per il Tages-Anzeiger l’AFD però ritiene giustificata l’asta perché i mancati pagamenti complessivamente ammontano a 11 milioni. Oggi, interrogata da Keystone-ATS, l’autorità appare meno decisa. In una risposta scritta si legge: “Al momento non possiamo esprimerci in merito alla tenuta o no dell’asta”.

Il contenzioso fra Schwarzenbach, l’AFD e le autorità fiscali della Confederazione e del Canton Zurigo dura ormai da anni. A seconda delle fonti il collezionista deve versare alle varie autorità fiscali una somma di 270-300 milioni di franchi.

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