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Usa: Nebraska ferma il boia, sconfitto governatore

(Keystone-ATS) Il Nebraska ferma il boia. Il parlamento statale ha raccolto abbastanza voti – 30 sì e 19 no – per rovesciare il veto posto ieri dal governatore Pete Ricketts alla legge per lo stop alle esecuzioni.

Il voto fa del Nebraska il primo Stato controllato da repubblicani che abolisce la pena di morte dopo il North Dakota nel 1973.

Il no del Nebraska alla “morte di Stato” arriva mentre fa il giro del mondo la notizia che Paula Cooper, l’adolescente condannata negli anni Ottanta alla sedia elettrica e che per tre anni era stata la più giovane inquilina di un “braccio della morte” nella storia americana moderna, si è tolta la vita a Indianapolis due anni dopo essere uscita di prigione.

La nuova legge sostituisce la pena di morte con la detenzione a vita senza sconti di pena. Molti repubblicani si sono convinti a votarla per ragioni morali, fiscali o religiose. Ha pesato, nel cambio di opinione, la considerazione che, a colpi di ricorsi, i dieci detenuti attualmente nel Death Row di Lincoln difficilmente moriranno per mano dello Stato.

Il Nebraska ha condotto la sua ultima esecuzione nel 1997. Durante il dibattito molti parlamentari hanno fatto osservare che lo Stato ha da tempo adottato una moratoria di fatto.

Ricketts si era opposto fino all’ultimo: “Non siamo la California o il Texas, che hanno centinaia di prigionieri in attesa di morire, noi usiamo la pena di morte con giudizio e con prudenza”. E intanto, per sottolineare la sua opposizione al provvedimento, Ricketts era andato a far shopping di veleni. Per procurarsi il pentobarbital, una delle tre sostanze del protocollo dell’iniezione letale ormai introvabili negli Usa, aveva pagato 55’000 dollari a una farmacia in India.

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