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USA: re del porno offre lavoro a deputato scandalo foto osè

(Keystone-ATS) Larry Flynt, il re dell’industria pornografica americana, ha offerto un lavoro “serio” nel suo impero ad Anthony Weiner, che ha annunciato ieri le sue dimissioni dal Congresso dopo lo scandalo delle sue foto a luci rosse finite su twitter.

Secondo quanto riferisce il sito di gossip Tmz.com, Larry Flynt scrive a Weiner: “Dopo aver appreso delle sue dimissioni improvvise e sotto costrizione dalla carica di parlamentare vorrei offrirle un impiego nel Flynt Management Group, Llc, nella nostra divisione internet”. “Questa offerta – sottolinea Flynt – non è uno scherzo. Sono deciso a pagarla il 20% in più del suo stipendio di deputato e garantisco che la sua copertura sociale sarà equivalente alla precedente”. Il re del porno, un democratico che ama presentarsi come un difensore della libertà di espressione dice inoltre a Weiner: “Penso che le sue spiacevoli dimissioni siano il perfetto esempio della ingiustificata pressione politica e dell’ipocrisia che hanno invaso la democrazia a Washington”.

Weiner aveva ricevuto pressioni bipartisan a dimettersi e lunedì scorso lo stesso presidente Barack Obama aveva mandato al deputato un chiaro messaggio, affermando che se fosse stato al suo posto si sarebbe dimesso.

Marito fedifrago con una passione per il web, Weiner, 46 anni, è probabilmente la prima vittima politica dei social network: tutto è nato infatti per uno stupido errore tecnico su twitter, il popolare servizio di micro-blogging circa tre settimane or sono, durante le quali si sono moltiplicate le pressioni politiche e i colpi di scena. Alla fine di maggio, l’uomo che puntava a diventare sindaco di New York, invece di mandare ad una sola giovane ragazza una foto del suo boxer grigio (dietro al quale si indovinava un pene eretto), ha inviato l’immagine imbarazzante a tutti i suoi seguaci su Twitter, cioè a circa 50’000 persone. Per Weiner (e soprattutto per la giovane moglie Huma Abedin, che è incinta) sono state tre settimane d’inferno, culminate nelle dimissioni.

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