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USA: Senato, basta a discriminazioni contro gay, parola a Camera

(Keystone-ATS) Giornata storica per i diritti dei gay: il Senato americano ha approvato una legge che blocca ogni discriminazione ai danni dei lavoratori omosessuali, bisessuali, lesbiche o trans, l’ormai celebre Employment Non Discrimination Act (Enda).

Coronando il sogno di Ted Kennedy, che presentò questo testo quasi 10 anni fa, una maggioranza bipartisan, 64 si e 32 no, con il sì di ben 10 senatori repubblicani, ha stabilito che nessun lavoratore americano potrà mai perdere il posto di lavoro per colpa della sua identità sessuale. Perché il testo possa diventare legge è ora necessario il definitivo via libera della Camera che voterà la Enda martedì prossimo.

Con ogni probabilità, com’è capitato di recente con lo shutdown e il default, all’interno del gruppo repubblicano della Camera si vivrà l’ennesima spaccatura tra l’ala più oltranzista, quella vicina ai Tea Party, e quella moderata che non vuole alienarsi il voto di milioni di omosessuali americani.

Detto questo, Barack Obama, parla comunque di “giornata storica per l’America”. Ormai da anni, per il presidente, la battaglia dei diritti degli omosessuali è paragonabile a quella per i diritti civili degli afro-americani degli anni ’60. Sin dal suo discorso di Insediamento Obama, aveva parlato ai “fratelli gay e sorelle lesbiche’ associando i moti di Stonewall, il momento cruciale della lotta a favore dei diritti gay, alla marcia del dott. King a Selma alle battaglie delle suffragette per il voto alle donne. Allora, come oggi, incalza Capitol Hill a dire sì a una riforma che, sottolinea, realizza “gli ideali di libertà e giustizia” dei Padri Fondatori.

Rivolgendosi implicitamente al suo avversario di sempre, lo Speaker John Boehner, Obama chiede che “un partito in un ramo del parlamento non blocchi la volontà di milioni di americani che vogliono andare a lavorare ogni giorno ed essere giudicati semplicemente per il lavoro che fanno”. “Ora – ammonisce Obama – è arrivato il momento di porre fine a questo tipo di discriminazione sul posto di lavoro. Chiedo alla Camera di votare quel testo, approvato anche dalla maggioranza degli elettori repubblicani, e inviarlo alla mia scrivania in modo che io possa firmarlo e trasformarlo in legge. Quel giorno – conclude Obama – la nostra nazione avrà fatto un altro passo storico verso la realizzazione degli ideali fondanti che ci definiscono come americani”.

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