Usa: stretta Fed, nuove norme capitale e liquidità banche
Stretta Fed sui requisiti di capitale e di liquidità delle banche. L'istituto centrale guidato da Ben Bernanke ha proposto nuovi standard, inclusa l'adozione di Basilea 3, che rafforzeranno gli strumenti a sua disposizione per cercare di evitare il fallimento di istituzioni finanziarie di importanza sistemica e limitare i danni al sistema e all'economia nel caso in cui un evento del genere si verificasse.
Le nuove regole proposte, che resteranno sottoposte a consultazione pubblica fino al marzo 2012, saranno adottate in due fasi. La prima si baserà sulle politiche già delineate dalla Fed, quali gli stress test che richiederanno alle banche americane con oltre 50 miliardi di dollari di asset di dimostrare di essere in grado di raggiungere un Tier 1 del 5% in un periodo di stress dell'economia. La seconda fase sarà basata sull'adozione di Basilea 3, che porta il Tier 1 al 7% e prevede un ulteriore 2,5% per le istituzioni più complesse.
La proposta della Fed si inserisce nell'ambito della riforma di Wall Street, in base alla quale alla Banca centrale spetta una maggiore supervisione sulle maggiori istituzioni finanziarie degli Usa, fra le quali figurano quelle con asset con oltre 50 miliardi di dollari.
La riforma prevede la supervisione della Fed anche sulle istituzioni finanziarie identificate dal governo come importanti per il funzionamento dei mercati finanziari e dell'economia. Il governo non ha ancora deciso quali fra le istituzioni finanziarie non bancarie rientrano in questa categoria.
La Fed rivedrà le regole proposte e quelle in vigore quando il governo avrà identificato quali sono le istituzioni non bancarie sotto la propria supervisione per rendere le norme, disegnate per gli istituti di credito, in grado di adattarsi.
Le norme proposte dalla Fed limitano anche i rischi che le maggiori istituzioni finanziarie siano fortemente interconnesse, limitando l'esposizione delle grandi banche a una singola controparte.