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Usa 2012: Obama si dà i voti, insufficiente su economia

(Keystone-ATS) Il presidente americano, Barack Obama, riconosce come il lavoro svolto sul fronte dell’economia negli ultimi quattro anni è insufficiente. In questo ambito si è dato il voto “incomplete grade” (“incompleto”).

In un’intervista alla KKTV, una emittente locale di Colorado Springs, il presidente non si nasconde le difficoltà, ma assicura che si sta andando nella giusta direzione, con politiche che “aiuteranno a compiere una svolta”. “Ovviamente – afferma Obama – stiamo ancora attraversando uno dei periodi più duri dei nostri tempi”.

“Quello che voglio dire – ha detto Obama anticipando molto probabilmente uno dei punti cruciali del suo intervento alla Convention democratica di Charlotte – è che i passi che abbiamo intrapreso per salvare l’industria dell’auto, nell’assicurare che l’università sia più a portata di tutti e nell’investire nell’energia pulita, nella tecnologia e nella ricerca, sono tutte cose che lungo termine ci porteranno a crescere ancora di più”.

Il presidente americano ha quindi sottolineato come la crisi finanziaria del 2008 sia costata alla nazione ben nove milioni di posti di lavoro. “Ne abbiamo recuperati 4,5 milioni da allora – ha sottolineato – e mezzo milione sono posti creati nel settore industriale. E proprio qui in Colorado – ha aggiunto – avete visto i progressi fatti in campi come quello dell’energia eolica e dell’energia pulita dove, grazie agli investimenti che abbiamo fatto, avete rivisto gente che viene assunta” Sarcastica la replica dei repubblicani alle parole di Obama. “Se il presidente si dà da solo un voto negativo – afferma Amanda Henneberg, portavoce della campagna di Mitt Romney – perché il popolo americano dovrebbe concedergli altri quattro anni?”.

Ai repubblicani che ironizzano sul voto che il presidente si è dato in economia, “incomplete grade”, i responsabili della campagna elettorale di Obama hanno replicato che “il presidente ha detto ‘incompleto’ – affermano – e non voleva dire insufficiente, ma voleva dire che c’è ancora molto lavoro che lui deve fare. L’alternativa sarebbe tornare indietro, al vecchio registro, a politiche fallimentari e a voti fallimentari”.

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