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Vaticano: allo studio la scomunica per corruzione

Piazza San Pietro KEYSTONE/AP/GREGORIO BORGIA sda-ats

(Keystone-ATS) Il gruppo di lavoro che ha dato vita al seminario sulla corruzione in Vaticano nei giorni scorsi “sta provvedendo all’elaborazione di un testo condiviso che guiderà i lavori successivi e le future iniziative.

“Tra queste, si segnala al momento la necessità di approfondire, a livello internazionale e di dottrina giuridica della Chiesa, la questione relativa alla scomunica per corruzione e associazione mafiosa”. Lo riporta una nota del Vaticano.

Il 15 giugno scorso si è tenuto in Vaticano – ricorda la nota pubblicata nel Bollettino della sala stampa della Santa Sede – il primo “Dibattito Internazionale sulla Corruzione” tra gli attuali membri di una consulta del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale dedicata a tale problematica globale, anche nel suo intreccio con le mafie e il crimine organizzato.

Alla riunione, organizzata in collaborazione con la Pontificia Accademia per le Scienze Sociali, hanno partecipato circa 50 tra magistrati anti-mafia e anti-corruzione, vescovi, personalità di istituzioni vaticane, degli Stati e delle Nazioni Unite, capi di movimenti, vittime, giornalisti, studiosi, intellettuali, e alcuni ambasciatori.

“La lotta alla corruzione e alle mafie, si è detto, è una questione non solo di legalità, ma di civiltà”, sottolinea il comunicato.

Il cardinale Peter Turkson ha motivato così questa riunione: “Abbiamo pensato questo incontro per far fronte a un fenomeno che conduce a calpestare la dignità della persona. Noi vogliamo affermare che non si può mai calpestare, negare, ostacolare la dignità delle persone. Quindi spetta a noi, con questo Dicastero, saper proteggere e promuovere il rispetto per la dignità della persona. E per questo cerchiamo di attirare l’attenzione su questo argomento”.

L’arcivescovo Silvano M. Tomasi ha poi spiegato che l’obiettivo è: “sensibilizzare l’opinione pubblica, identificare passi concreti che possano aiutare ad arrivare a delle politiche e delle leggi eventualmente che prevengano la corruzione, perché la corruzione è come un tarlo che si infiltra nei processi di sviluppo per i Paesi poveri o nei Paesi ricchi, che rovina le relazioni tra istituzioni e tra persone. Quindi lo sforzo che stiamo facendo è quello di creare una mentalità, una cultura della giustizia che combatta la corruzione per provvedere al bene comune”.

“Il gruppo – conclude la nota del vaticano – sta provvedendo all’elaborazione di un testo condiviso che guiderà i lavori successivi e le future iniziative. Tra queste, si segnala al momento la necessità di approfondire, a livello internazionale e di dottrina giuridica della Chiesa, la questione relativa alla scomunica per corruzione e associazione mafiosa”.

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