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VD: truffa disoccupazione, 14 arresti, sottratti 3 milioni

Anche due dipendenti di Unia coinvolti. Il sindacato ne annuncia il licentiamento immediato. Keystone/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) Dodici imprenditori e due dipendenti del sindacato Unia sono stati posti in detenzione preventiva per la truffa di cui è rimasta vittima la Cassa cantonale di disoccupazione vodese (CCC).

Le somme sottratte sono per ora stimate a tre milioni di franchi, riferisce oggi il Ministero pubblico vodese.

Avviata agli inizi del 2016, l’inchiesta ha rivelato che indennità in caso di insolvenza sono state versate indebitamente perlomeno dal 2013. Il loro importo definitivo sarà conosciuto soltanto a investigazioni ultimate, precisa la Procura in un comunicato.

Gli inquirenti hanno effettuato numerosi fermi e perquisizioni nei cantoni di Vaud, Friburgo e Berna tra il 25 e il 27 aprile scorsi. Il Tribunale dei provvedimenti coercitivi ha ora ordinato la carcerazione preventiva di dodici imprenditori e due dipendenti amministrativi di Unia. Nel pomeriggio il sindacato ha annunciato di aver avviato contro entrambi una procedura di licenziamento immediato.

Secondo il portavoce del sindacato Lucas Dubuis, le due persone – una lavora nel canton Vaud, l’altra nel canton Berna – saranno ascoltate prima di essere licenziate. Unia prende inoltre atto del fatto di non essere messo in causa in quanto organismo. Il sindacato precisa che continuerà a collaborare attivamente con le autorità per determinare le circostanze in cui sono avvenute le malversazioni.

Allo stadio attuale, solo il Cantone di Vaud sembra essere stato danneggiato dalla truffa. Non sono state rilevate complicità in seno alla CCC, che aveva presentato denuncia nell’estate 2016, sottolineano gli inquirenti.

Il volume di documenti cartacei e informatici sequestrati durante le perquisizioni richiederà analisi che si protrarranno per diverse settimane. Nell’intervallo, gli inquirenti non forniranno informazioni supplementari.

Stando a quanto riferito la scorsa settimana dalla Procura vodese, numerosi lavoratori sarebbero stati dichiarati abusivamente alla CCC, allo scopo di percepire indebitamente le indennità di insolvenza consecutive al fallimento delle imprese presso le quali erano ipoteticamente impiegati.

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