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Vicenda Rolf Erb, la famiglia lascerà il castello a fine agosto

La proprietà della famiglia Erb nel canton Turgovia. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) La famiglia dell’imprenditore zurighese Rolf Erb, morto una decina di giorni fa a 66 anni, lascerà il castello Eugensberg di Salenstein (TG) a fine agosto.

Un accordo in questo senso è stato raggiunto dagli eredi del bancarottiere e dall’Ufficio esecuzione e fallimenti del canton Turgovia, indicano oggi le autorità competenti.

Nonostante fosse fallito e condannato penalmente, Erb risiedeva con la famiglia da anni nella sontuosa residenza, ma all’inizio di quest’anno il Tribunale federale (TF) aveva stabilito che avrebbero dovuto lasciarla entro il primo maggio.

La famiglia aveva però chiesto una proroga, per consentire ai due figli gemelli di terminare l’anno scolastico nella loro scuola: le autorità avevano preso una decisione favorevole già all’inizio di marzo, circa un mese prima della morte dell’imprenditore.

Secondo la cancelleria cantonale, vi sarebbe già una nutrita lista di potenziali acquirenti per il castello, che fa parte della massa fallimentare. Le pratiche per la vendita prenderanno il via in estate.

Il castello Eugensberg è una residenza costruita da un figliastro di Napoleone, con 45 stanze e decine di ettari di terreno circostante, per un valore di circa 30 milioni, che Erb intestò poco prima del fallimento (come tutto il resto del suo patrimonio) ai suoi due figli, che all’epoca avevano dieci mesi.

Il gruppo Erb era fallito nel 2003, a pochi mesi dalla morte del suo fondatore, l’importatore di automobili Hugo Erb, padre di Rolf. Il buco fu immenso, di svariati miliardi di franchi, secondo in Svizzera solo a quello di Swissair.

La giustizia si interessò del complesso caso e nel gennaio 2014 il tribunale d’appello del canton Zurigo condannò Rolf Erb a sette anni di reclusione per truffa per mestiere, ripetuta falsità in documenti e diminuzione dell’attivo ai danni del creditore. Una sentenza confermata nel 2015 dal TF.

Erb era stato in sostanza ritenuto colpevole di avere nascosto l’eccessivo indebitamento del gruppo fra il 1998 e il 2003, ingannando le banche con bilanci manipolati.

L’imprenditore è morto una decina di giorni fa nel castello. Per ora la causa del decesso non è ancora nota. Sarà l’istituto di medicina legale a chiarire se si sia trattato di morte naturale o di suicidio. L’intervento di terze persone sembra comunque escluso.

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