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Violazione del segreto bancario: condanna mite per Rudolf Elmer

(Keystone-ATS) L’ex banchiere di Julius Bär Rudolf Elmer è stato condannato oggi dal Tribunale distrettuale di Zurigo per violazione del segreto bancario e falsità in documenti a una pena pecuniaria di 300 aliquote giornaliere da 150 franchi sospesa con la condizionale. Il Ministero pubblico aveva chiesto tre anni e mezzo di prigione, mentre la difesa si era battuta per l’assoluzione.

Elmer dovrà anche accollarsi 25’000 franchi di spese processuali. Il tribunale lo ha però scagionato su diversi punti e non ha accolto la richiesta, avanzata dal pubblico ministero, di interdirlo dall’esercizio della professione di banchiere.

Il 59enne Rudolf Elmer – che fino al 2002, quando fu licenziato, aveva diretto la filiale della banca Julius Bär alle Isole Cayman (Antille) – era a processo con l’accusa di aver trasmesso al sito Wikileaks, nel 2008, dati relativi a clienti della sua banca. Il 17 gennaio 2011 aveva inoltre consegnato a Julian Assange, fondatore di Wikileaks, durante una conferenza stampa convocata a Londra, due CD, sostenendo che contenevano dati di presunti evasori fiscali.

Il tribunale lo ha giudicato non colpevole in quest’ultimo caso, che aveva suscitato molto clamore. Elmer, che per la vicenda ha passato sei mesi in detenzione preventiva, ha respinto le accuse e il pubblico ministero non è riuscito a provare che nei due CD ci fossero effettivamente informazioni confidenziali. Durante il processo la difesa ha sostenuto che i dischetti erano in realtà vuoti.

L’accusa aveva definito Elmer “un normale traditore” che “vuole farsi giustizia da sé”, negandogli la qualifica di onesto “whistleblower” desideroso di smascherare gli intrallazzi nel mondo bancario. A suo avviso l’imputato era soltanto spinto da un infinito rancore nei confronti della banca che lo ha licenziato.

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