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Votazioni 24 novembre: iniziativa salari equi è ragionevole

(Keystone-ATS) L’iniziativa di Gioventù socialista “1:12 – Per salari equi” in votazione il 24 di novembre è l’unico mezzo ragionevole per porre fine agli eccessi remunerativi di alcuni manager e favorire una migliore ripartizione della massa salariale. È quanto ha affermato oggi a Berna il presidente del Partito socialista Christian Levrat, il quale ha rinfacciato a partiti borghesi e associazioni economiche di non proporre alternative, ma presentare scenari apocalittici per diffondere il panico tra la gente.

“Si tratta di vuote minacce che dimostrano l’assenza di vere soluzioni alternative ad una proposta concreta”, ha affermato il consigliere agli stati friburghese, ricordando come la stessa strategia sia stata utilizzata dagli avversari dell’iniziativa Minder sulle retribuzioni abusive. Eppure, il declino paventato dell’economia elvetica non si è verificato nonostante l’accettazione di questo testo, ha precisato Levrat.

Questi ha anche rimproverato alle associazioni economiche, come pure al ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann, di non avere nulla da contrapporre all’iniziativa, “sebbene abbiano più volte riconosciuto l’insensatezza di certe remunerazioni”.

Per il “senatore”, diversamente da quanto pensano gli avversari, non sono certo top manager come Daniel Vasella (Novartis n.d.r) o Brady Dougan (Credit Suisse n.d.r) i salvatori dell’economia elvetica, bensì le piccole e medie imprese, vero nerbo del nostro benessere e poco toccate dall’iniziativa.

Per David Roth, presidente di Gioventù socialista, è giunto il momento di porre fine alla spirale inflazionistica dei salari di alcuni CEO. Negli ultimi anni, il divario tra le remunerazioni più alte e quelle più basse si è allargato enormemente. Centinaia di migliaia di salariati fanno fatica a pagare i premi di cassa malattia e l’affitto di casa, mentre i manager si arricchiscono alle loro spalle. L’iniziativa potrebbe condurre ad una migliore distribuzione della massa salariale, aumentano il potere d’acquisto delle famiglie.

Anche per il vicepresidente dell’Unione sindacale svizzera Giorgio Tuti è importante fare in modo che tutti ricevano la giusta “fetta di torta”, frenando una volta per tutte i manager insaziabili.

Per la consigliera nazionale ecologista Regula Ritz (BE), co-presidente dei Verdi, l’iniziativa permette una soluzione differenziata per ogni impresa. La Ritz non crede che un eventuale “sì” popolare causerà le tanto temute perdite per l’erario e per le assicurazioni sociali. “I nostri avversari, assai ciarlieri su questo aspetto, non dicono invece nulla sui mancati introiti reali causati dalla riforma II delle tassazione delle imprese e dai regali fiscali previsti nel terzo pacchetto di riforma”, nota la Ritz.

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