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WEF Davos: magro bilancio missione UE del Consiglio federale

(Keystone-ATS) Il Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR) è stato quest’anno per il Consiglio federale l’occasione per incontrare vari esponenti dell’Unione europea (UE) e ministri di paesi confinanti.

Dai colloqui è emerso che l’UE non farà alla Svizzera concessioni sulle questioni bilaterali finché non si troverà una soluzione ai problemi con la Gran Bretagna.

Giovedì scorso, dall’incontro tra il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann è emerso che un accordo con Londra è prioritario. La Svizzera quindi resterà in attesa finché questa situazione non sarà chiarita. Secondo Bruxelles, un’intesa con Londra dovrebbe essere possibile quanto prima.

Il Consiglio federale vuole presentare al parlamento a inizio marzo il messaggio per l’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Avrebbe preferito ancor prima accordarsi con l’UE sul meccanismo di una clausola di salvaguardia, con cui la Svizzera avrebbe potuto limitare la libera circolazione delle persone in determinate circostanze.

Schneider-Ammann, ma anche altri cinque consiglieri federali, hanno colto l’occasione per incontrare vari colleghi dei paesi confinanti e discutere della questione europea. Il presidente del Confederazione ha avuto un colloquio col primo ministro francese Manuel Valls, con Cecilia Malmström, commissaria europea al commercio, e col commissario europeo per la Ricerca, l’Innovazione e la Scienza, Carlos Moedas con il quale Berna vuole raggiungere una soluzione per far sì che la Svizzera continui a partecipare al programma di ricerca Horizon 2020.

“È importante ottenere il sostegno dei paesi confinanti”, ha affermato il consigliere federale Didier Burkhalter. A Davos il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha incontrato tra gli altri i colleghi Laurent Fabius (Francia) e Paolo Gentiloni (Italia) con i quali ha discusso anche in questo caso di rapporti bilaterali con l’UE.

Per Guy Parmelin Davos è stata l’occasione di partecipare per la prima volta in veste di ministro ad un incontro internazionale. Con il ministro della difesa austriaco Gerald Klug ha discusso in particolare di problemi legati all’afflusso di profughi. Ueli Maurer ha colto l’occasione per stringere nuovi contatti in veste di ministro delle finanze.

L’unica consigliera federale a non essere andata quest’anno a Davos è stata Simonetta Sommaruga, che avrà comunque l’occasione quanto prima di incontrare i suoi colleghi europei a Bruxelles, ha precisato il Dipartimento di giustizia e polizia.

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