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WEF Davos: robot, Isis, petrolio e Cina

(Keystone-ATS) Da questa sera e per i prossimi quattro giorni nell’innevata e blindatissima cittadina grigionese 2500 leader della politica, dell’economia e della finanza discuteranno dei dossier più caldi a livello globale: terrorismo, migranti, petrolio, Cina e robotica.

Come ormai è tradizione i big della politica e dell’economia mondiale tornano a Davos per il Forum economico mondiale (WEF).

Sicuramente il focus principale sarà sulle tensioni che percorrono i mercati per il crollo del prezzo del petrolio e il rallentamento della Cina che rischia di trascinare con sé la ripresa dell’economia mondiale. Per questo c’è molta attesa per gli interventi, non solo del capo del Fondo monetario internazionale, Fmi, Christine Lagarde, ma anche per quello di Fang Xinghai, il giovane economista di Stanford che Xi Jinping ha nominato recentemente vice presidente dell’Autorità cinese di controllo dei mercati azionari.

Ed anche Jack Ma, il fondatore della piattaforma di ecommerce Alibaba considerato l’uomo più ricco della Cina, potrà sicuramente dare il suo prezioso punto di vista sulla congiuntura che si trova a vivere la seconda potenza economica mondiale. Mentre sul fronte del petrolio, i ministri dell’Energia degli Emirati Arabi Uniti e del Kuwit parleranno del come le economie dei loro Paesi potranno riformarsi per far i conti con il crollo del prezzo del petrolio.

Ma i leader politici che arriveranno a Davos dal Medio Oriente – la regina Rania di Giordania e i leader di Iraq e Tunisia – metteranno sul tavolo anche la questione del terrorismo e dei conflitti che hanno innescato l’ondata di migranti che preme alle porte dell’Europa. Delle due sfide parlerà l’Alto rappresentante Federica Mogherini ed Emmanuel Macron, ministro dell’Economia della Francia colpita al cuore dallo Stato Islamico lo scorso novembre. E della lotta all’Isis parlerà sicuramente il segretario di Stato John Kerry, che proprio da Davos lo scorso anno aveva lanciato il monito contro i “mostri” dello Stato Islamico.

Anche senza la spinta impellente dell’attualità dei mesi scorsi, la questione della crisi del debito dell’eurozona, anche la crisi greca prenderà il centro del palcoscenico di Davos con un faccia a faccia, che fa prevedere scintille, tra Alexis Tsipras – che incontrerà anche Lagarde – e il ministro delle finanze tedesco Wolfang Schäuble. Venerdì vi sarà l’intervento del presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi, mentre è anche atteso quello quello del premier inglese David Cameron che non perderà l’occasione per continuare la sua campagna per una riforma interna alla Ue prima del referendum sul Brexit.

Sul fronte del clima, Davos sarà l’occasione di fare il punto e rilanciare dai risultati ottenuti con l’accordo di Parigi, soprattutto sul fronte della cooperazione tra governi e mondo del business. Ma più che gli interventi degli scienziati, attirerà i riflettori quello di Leonardo DiCaprio, in veste di fondatore di un’associazione che protegge gli ecosistemi minacciati dai cambiamenti climatici.

A rappresentare gli Stati Uniti vi sarà Joe Biden, alla sua ultima partecipazione al Forum da vice presidente, che presenterà e rilancerà l’iniziativa che gli ha affidato Barack Obama di una nuova “corsa verso la Luna”, ovvero la nuova sfida epocale che gli Usa vogliono affrontante, questa volta per la ricerca di una cura contro il cancro. Una missione che Biden si è assunto anche in memoria del figlio Beau, stroncato da un tumore nel 2015 a soli 46 anni .

Sul fronte della medicina è atteso anche l’intervento di Bill Gates, il fondatore di Microsoft ora impegnato a tempo pieno nella filantropia, in una discussione su come prepararsi, sulla scia dell’emergenza di Ebola, ad una nuova possibile pandemia. E su come fronteggiare le antiche sfide, come la criminalità, adattate ai tempi moderni, parleranno il capo dell’Interpol, Jurgen Stock, ed il segretario alla Giustizia americano, Loretta Lynch, in una sezione dedicata al cybercrime. Mentre Salili Shetty, segretario generale di Amnesty International, illustrerà l’altro lato della medaglia, come difendere privacy e libertà civili nel mondo della comunicazione digitale e delle minacce del terrorismo.

Ma il vero tocco futurista a questa edizione del Forum lo darà Hubo il robot sudcoreano, l’automa di dimensioni umane capace di salire le scale ed entrare in auto che sarà la star della conferenza. Il tema di quest’anno infatti è quello di “controllare la quarta rivoluzione industriale” in cui si punta alla “fusione tra tecnologie in cui si sfumano i confini tra la sfera fisica, digitale e biologica”. Una svolta che potrebbe mettere a rischio 7 milioni di posti di lavoro – soprattutto nel settore amministrativo e degli uffici – nelle principali economie mondiali nei prossimi cinque anni, secondo un rapporto del WEF.

Come sempre Davos rappresenta un’occasione di colloqui ad alto livello anche per i consiglieri federali. Sei su sette di loro faranno tappa nei Grigioni: unica assente sarà Simonetta Sommaruga.

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