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Yemen: Occidentali per transizione veloce potere

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 giugno 2011 - 07:24
(Keystone-ATS)

Dubbi si addensano sul ritorno in patria del contestato presidente yemenita Ali Abdallah Saleh, che potrebbe essere trattenuto in Arabia Saudita, dove si trova attualmente ricoverato, anche a seguito di pressioni occidentali. Gli Stati Uniti e molti Paesi europei chiedono un passaggio di potere veloce come previsto da un'iniziativa diplomatica dell'Arabia Saudita.

Il Consiglio di cooperazione del Golfo, l'organizzazione che riunisce i sei Paesi filo-occidentali della Penisola araba e su cui l'Arabia Saudita esercita forte influenza, aveva nelle settimane scorse tentato per ben tre volte invano di metter d'accordo Saleh, al potere da 33 anni e contestato senza precedenti da gennaio scorso, e i leader del composito fronte delle opposizioni, in parlamento e in piazza.

Secondo osservatori locali, l'Arabia Saudita e gli Stati Uniti, che temono l'acuirsi del caos nello strategico Paese arabo, impediranno il ritorno in Yemen di Saleh, operato al petto e alla testa dopo che era stato ferito venerdì scorso durante un bombardamento del palazzo presidenziale. In oltre quattro mesi di proteste anti-regime sono morte 450 persone.

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