Yemen: Occidentali per transizione veloce potere
Dubbi si addensano sul ritorno in patria del contestato presidente yemenita Ali Abdallah Saleh, che potrebbe essere trattenuto in Arabia Saudita, dove si trova attualmente ricoverato, anche a seguito di pressioni occidentali. Gli Stati Uniti e molti Paesi europei chiedono un passaggio di potere veloce come previsto da un'iniziativa diplomatica dell'Arabia Saudita.
Il Consiglio di cooperazione del Golfo, l'organizzazione che riunisce i sei Paesi filo-occidentali della Penisola araba e su cui l'Arabia Saudita esercita forte influenza, aveva nelle settimane scorse tentato per ben tre volte invano di metter d'accordo Saleh, al potere da 33 anni e contestato senza precedenti da gennaio scorso, e i leader del composito fronte delle opposizioni, in parlamento e in piazza.
Secondo osservatori locali, l'Arabia Saudita e gli Stati Uniti, che temono l'acuirsi del caos nello strategico Paese arabo, impediranno il ritorno in Yemen di Saleh, operato al petto e alla testa dopo che era stato ferito venerdì scorso durante un bombardamento del palazzo presidenziale. In oltre quattro mesi di proteste anti-regime sono morte 450 persone.