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Zurich Film Festival: premi principali a registe

La regista austriaca Evi Romen ottiene l'Occhio d'oro per il suo film "Hochwald' alla 16esima edizione dello Zurich Film Festival KEYSTONE/EPA/ALEXANDRA WEY sda-ats

(Keystone-ATS) Trionfo per le donne allo Zurich Film Festival: i principali premi della 16esima edizione sono stati attribuiti a tre registe.

I film “Sin señas particulares”, messicano, “Time”, americano, e “Hochwald”, austriaco, vincono ciascuno un Occhio d’oro. Il premio del pubblico va a un film svizzero.

La cineasta messicana Fernanda ottiene l’Occhio d’oro come miglior film per il suo primo lungometraggio “Sin señas particulares”, nel quale racconta la storia di una madre alla disperata ricerca del figlio, che lo si credeva morto e che è fuggito dal Messico negli Stati Uniti nella speranza di una vita migliore. La pellicola è stata proiettata in gennaio al Sundance Film Festival, dove ha ottenuto due premi.

Un altro vincitore a Sundance, “Time” dell’americana Garrett Bradley, ha ricevuto l’Occhio d’oro per il migliore documentario. La regista vi descrive in bianco e nero la lotta di una madre afroamericana e dei suoi sei figli per far liberare il marito dalla prigione: la coppia aveva rapinato una banca 21 anni prima.

Nella categoria film in lingua tedesca, l’Occhio d’oro è stato attribuito a “Hochwald” della regista austriaca Evi Romen. Nel suo primo film Romen descrive la relazione omosessuale tra un ragazzo di un paese dell’Alto Adige e il suo amico d’infanzia che vive a Roma come attore.

I tre premi dotati ciascuno di 25’000 franchi sono stati consegnati ieri sera al teatro d’opera di Zurigo.

Film svizzero premiato

Il premio del pubblico ha insignito quest’anno il lungometraggio svizzero “Sami, Joe und ich” di Karin Heberlein, che aveva già ricevuto il premio cinematografico delle Chiese zurighesi durante il festival. Il premio del film scientifico è assegnato al documentario svedese “I am Greta” di Nathan Grossman sulla celebre attivista per il clima.

Il premio dell’Associazione svizzera dei giornalisti cinematografici è andato al film documentario tedesco “80’000 Schnitzel” di Hannah Schweier. La regista di Monaco vi traccia il ritratto della propria famiglia che contro ogni buon senso economico tenta di salvare l’azienda famigliare con la fattoria e la locanda.

La migliore serie va alla produzione danese “Cry wolf” di Maja Jul Larsen. Il premio della giuria dei bambini va al “The Club of Ugly Children” di Jonathan Elbers dei Paesi Bassi. Infine il premio del pubblico del programma per bambini va a “Little Crumb” di Diede In’t Veld, anche dei Paesi Bassi.

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