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Zurigo: levata di scudi contro divieto consumo alcol sul lungolago

Di notte l'atmosfera sull'Utoquai è spesso molto meno distesa. KEYSTONE/WALTER BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) L’idea di vietare il consumo di alcol sul lungolago di Zurigo per ridurre violenza e vandalismo, lanciata nei media dal capo della polizia cittadina una settimana fa, sta raccogliendo una raffica di critiche.

L’ultima è di oggi ed emana dall’associazione Pro Nachtleben (per la vita notturna), che riunisce i partiti giovanili del capoluogo. L’associazione si esprime all’indomani della pubblicazione sulla NZZ am Sonntag di un articolo dedicato alla presa di posizione del comandante Daniel Blumer. Questi, in un dibattito trasmesso dalla televisione svizzerotedesca SRF domenica 6 ottobre, ha detto di voler aprire la discussione su un divieto di portare armi e consumare alcolici in alcuni spazi pubblici, in particolare lungo l’Utoquai, la strada che costeggia la riva destra del lago in pieno centro a Zurigo. “È come se si dicesse: qui non c’è posto per alcol e armi”, ha detto Blumer durante l’emissione Basler Zeitung Standpunkte, la cui responsabilità editoriale è del quotidiano basilese.

Per il comandante, che ha fatto riferimento alla pratica di varie città in area germanofona, il divieto indurrebbe un cambiamento di comportamento delle persone e faciliterebbe il compito delle forze dell’ordine. L’idea sembra comunque raccogliere solo dissenso. “La libertà di tutta la popolazione sarebbe limitata a causa di pochi autori di violenze”, deplora ad esempio la consigliera nazionale Min Li Marti (PS/ZH), interrogata dal domenicale. Ma lo scetticismo è grande anche all’altro polo dello spettro politico: il consigliere nazionale Mauro Tuena (UDC/ZH), pur manifestando comprensione per le riflessioni di Blumer, si interroga sulla fattibilità di tali divieti. Per il democentrista bisognerebbe tornare a installare telecamere per identificare vandali e delinquenti. La polizia le ha recentemente tolte privilegiando, a titolo preventivo, una maggiore presenza di agenti e una migliore illuminazione pubblica. Per Pro Nachtleben, oltre a questi due provvedimenti, va intensificato l’intervento del gruppo sip züri (sicurezza, intervento, prevenzione a Zurigo), che ha una vocazione di lavoro sociale.

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