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Tutto da rifare per il TarMed

I medici svizzeri rifiutano il nuovo tariffario unico, frutto di ben 15 anni di negoziati Keystone

TarMed 1.0, la tariffa medica uniforme di cui si parla da 15 anni, è rinviato alle calende greche. I medici svizzeri riuniti in congresso ne hanno infatti bocciato il principio. Le prestazioni mediche in Svizzera continueranno ad essere remunerate in modo diverso a seconda dei cantoni e delle specializzazioni almeno fino al 2003. Ed ora si ritorna a negoziare.

La Camera dei medici della FMH ha deciso sabato a Locarno di non accettare il nuovo tariffario unificato (TarMed 1.0) e di chiedere una ristrutturazione per il settore soggetto alla LAMal, vale a dire il 95 % del TarMed. A schiacciante maggioranza, il «parlamento» dei medici svizzeri ha invece dato il nullaosta alla parte sottoposta alla Legge sull’assicurazione contro gli infortuni (LAInf), subordinandone tuttavia l’entrata in vigore alla revisione del settore LAMal del TarMed, ha spiegato in una conferenza stampa al termine dei lavori il vicepresidente della FMH Yves Guisan.

Il TarMed ha rischiato di essere silurato senza discussione dalla Camera, poiché la FMS, ossia l’associazione che riunisce i medici specialisti, aveva proposto il mattino di non entrare in materia. La mozione è però stata seccamente bocciata con 123 voti contro 12 e 7 astensioni, ha detto Guisan.

Se il settore relativo alle prestazioni rimborsate in virtù della LAInf – che riguarda il 5 % del totale – non è stato osteggiato, quello concernente le prestazioni rimborsate in base alla Legge sull’assicurazione malattie (LAMal) si è scontrato con una serie di obiezioni. Una revisione della struttura del TarMed in quest’ultimo campo è stata chiesta da più parti.

In generale la Camera afferma che la «produttività viene notevolmente sopravvalutata» e sottolinea che i medici e il personale sanitario «non devono essere trattati come macchine», ha indicato Guisan. Quanto alla neutralità dei costi – ossia alla condizione imposta dal Consiglio federale per la messa in vigore del TarMed – il vicepresidente della FMH l’ha definita «un budget globale camuffato», che i medici non sono disposti ad avallare.

Per dare il proprio consenso, la FMH esige «modifiche sostanziali» che soddisfino in primo luogo le richieste di radiologhi, chirurghi, psichiatri ed in una certa misura anche dei dermatologi e degli oftamologhi. Questi specialisti si sentono infatti fortemente penalizzati dal nuovo tariffario. In taluni casi esso comporterebbe fino a un dimezzamento della retribuzione, ha precisato Guisan.

La palla torna ora nel campo degli altri partner negoziali – Concordato degli assicuratori malattia svizzeri (CAMS), Ospedali svizzeri e Commissione delle tariffe mediche (CTM) – che avevano già accettato il TarMed e che dovranno ora proporre una nuova convenzione, accettabile per tutte le parti, compreso il Consiglio federale, che dovrà poi fissare la data di entrata in vigore.

L’elaborazione del nuovo contratto quadro e degli allegati è attesa per la fine di agosto. La FMH li sottoporrà a votazione generale: se il settore riguardante la LAMal non supererà questo scoglio, anche quello relativo alla LAInf cadrà, ha messo in guardia Yves Guisan. Per il termine di applicazione, il vicepresidente della FMH ha pronosticato il 1. gennaio 2003, «nella migliore delle ipotesi». La votazione generale dei medici della FMH non si terrà in ogni caso prima del 2002.

Le trattative della nuova struttura tariffaria nazionale, in sostituzione dei parametri cantonali per la retribuzione delle prestazioni mediche, erano iniziate nel 1986. In base alla LAMal, avrebbe dovuto entrare in vigore nel 1997, ma la scadenza è stata più volte posticipata.

Il TarMed comprende circa 4400 posizioni tariffali che definiscono e valutano prestazioni mediche. I punti vengono determinati secondo un complesso modello. Ma se da una parte la valutazione delle prestazioni mediante tali punti è disciplinata in modo uniforme per tutta la Svizzera, dall’altra si continuerà a stabilire a livello cantonale l’importo con cui il punto medico deve essere rimunerato dall’assicurazione obbligatoria.

L’obiettivo è di rivalutare le prestazioni di base, ossia le consultazioni presso i generalisti e ridurre le disparità retributive fra medici generici e specialisti, nonché di permettere una maggiore trasparenza nei costi sanitari.

swissinfo e agenzie

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