UBS: nessuna denuncia contro ex dirigenti per fisco o subprime

(Keystone-ATS) ZURIGO – Non ci saranno strascichi penali in Svizzera per gli ex dirigenti dell’UBS in relazione alle loro azioni negli Stati Uniti. Oggi infatti il Ministero pubblico di Zurigo e il consiglio di amministrazione (Cda) hanno annunciato separatamente che non saranno avviati procedimenti di alcun tipo né per la vertenza con il fisco americano né per le perdite subite con i subprime.
La terza sezione del Ministero pubblico zurighese, specializzata in reati economici, ha reso noto in un comunicato che non sono emersi sospetti di reato contro gli ex manager in relazione alla vertenza fiscale con gli USA. Il caso non è ancora archiviato, ma senza nuovi riscontri non sarà aperto nessun procedimento, ha precisato la procura.
Il Ministero pubblico zurighese ha indagato anche su eventuali sospetti di amministrazione infedele. L’istituto finanziario ha avuto a questo proposito comportamenti ad “alto rischio” che hanno portato al versamento di un’importante somma allo Stato americano. Simili comportamenti risulterebbero di rilevanza penale per la Svizzera, soltanto se fosse dimostrato che dei dirigenti della grande banca abbiano accettato di correre dei rischi che “un uomo d’affari avveduto non avrebbe in nessun caso accettato di correre”, scrivono gli inquirenti zurighesi.
Il Ministero pubblico di Zurigo aveva già scartato lo scorso mese d’aprile altre due ipotesi di reato contro i dirigenti di UBS: quelle di complicità in frode fiscale e di falsità in documenti a danno esclusivo del fisco americano. Anche in questi casi, gli inquirenti zurighesi non avevano trovato elementi penalmente rilevanti secondo il diritto svizzero.
Gli ex dirigenti non incorreranno in sanzioni neppure per le perdite subite sul mercato dei crediti immobiliari a rischio negli Stati Uniti. Il consiglio di amministrazione dell’UBS ha deciso di non intraprendere nessuna azione in giustizia.