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UBS rafforza la sua presenza in Francia

Alla fine del terzo trimestre del 2007 UBS si è ritrovata nelle cifre rosse per la prima volta in nove anni Ex-press

La più grande banca svizzera ha comprato la Caisse Centrale de Réescompte per 726 milioni di franchi.

Questa operazione fa seguito ad una serie di acquisizioni in India, Corea del Sud e Brasile.

L’annuncio del rilevamento è stato dato da UBS in un comunicato stampa diffuso mercoledì. La Caisse Centrale de Réescompte (CCR), filiale attiva nella gestione patrimoniale della tedesca Commerzbank, amministrava a fine giugno un patrimonio di 17 miliardi di euro.

La transazione era già stata oggetto di voci nella stampa finanziaria, dovrebbe essere perfezionata nel primo trimestre 2008, dopo il via libera delle autorità competenti.

Il gruppo francese, che ha in organico 190 persone, comprende un comparto che fornisce servizi bancari alle filiali del gruppo (CCR), una divisione specializzata in fondi in azioni (CCR Actions), un comparto attivo nei titoli obbligazionari e negli investimenti alternativi (CCR Gestion) e un’unità attiva nella gestione patrimoniale per clienti privati (CCR Chevrillon-Philippe).

Obiettivi

L’acquisizione permetterà al numero uno bancario elvetico di raggiungere i suoi obiettivi “ambiziosi” in Europa. “La nuova entità rinforzerà la presenza di UBS in Francia e la sua attività sul mercato europeo”, sostiene John Fraser, membro del direttorio del gruppo UBS e Ceo di Global Asset Management.

La somma che verserà la banca elvetica (436 milioni di euro) si compone di due elementi: 275 milioni di euro per acquistare il 100% di CCR e circa 160 milioni per il capitale in eccedenza atteso dal gruppo alla chiusura della transazione. Il prezzo è soggetto a certe correzioni e comprende elementi legati alla performance, aggiunge la banca.

Per la Commerzbank la cessione della CCR è in linea con la sua strategia che prevede di porre fine a tutte le attività di gestione di attivi che si trovano al di fuori della Germania.

Crisi dei prestiti “subprime”

Dopo avere registrato un utile record di 5,6 miliardi di franchi nel corso del secondo trimestre del 2007, UBS ha sofferto della crisi legata ai crediti ipotecari negli Stati Uniti. Il numero uno della piazza finanziaria elvetica ha infatti annunciato nel terzo trimestre dell’anno una perdita compresa tra 600 e 800 milioni di franchi.

Per i primi nove mesi dell’anno il gruppo bancario dovrebbe comunque registrare un utile attorno ai dieci miliardi di franchi. Malgrado gli effetti della crisi dei prestiti “subprime”, l’UBS prevede quindi di chiudere l’esercizio in corso con «un buon livello di utile e una solida base di capitale», ha detto il patron del gruppo, Marcel Rohner.

swissinfo e agenzie

UBS è la più grande banca elvetica e la settima al mondo in ambito di capitalizzazione borsistica.

È nata nel 1998 dalla fusione della Società di banche svizzere con l’Unione di banche svizzere.

UBS conta circa 80’000 collaboratori nel mondo, di cui 26’000 in Svizzera.

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