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UDC e PS favoriti

Economia, finanze cantonali, trasporti e sicurezza i temi della campagna elettorale Schweiz Tourismus

L'Unione democratica di centro dovrebbe guadagnare ulteriori seggi in parlamento, mentre i socialisti potrebbero conquistare una seconda poltrona governativa.

Come a livello federale, si preannuncia quindi una crescente polarizzazione dello scacchiere politico zurighese.

Il confronto di queste elezioni cantonali di Zurigo si consuma non soltanto nel tradizionale scontro tra destra e sinistra, ma questa volta anche nella battaglia all’interno dello schieramento di destra, dove l’Unione democratica di centro (Udc) ha fatto saltare la tradizionale alleanza tra partiti borghesi.

La rottura è tale che su 18 circondari elettorali cantonali, soltanto in 4 l’Udc ed il Plr (Partito liberale radicale) sono riusciti a presentare liste congiunte.

Il clima del “tutti contro tutti” è anche sottolineato dal numero mai così alto di candidati (1.968, ripartiti in 222 liste) per i 180 seggi del parlamento cantonale. Nella corsa al Consiglio di Stato, poi, l’Udc ha deciso, rompendo ogni regola di convivenza tra borghesi e finendo per favorire la sinistra, di contendere ai democristiani il seggio occupato finora da quest’ultimi.

Dibattito politico più aspro

Le ragioni profonde di questo dissidio sono squisitamente politiche: il partito di Christoph Blocher rimprovera al Plr di non essere più un partito veramente borghese e di fare una politica filosocialista.

In realtà, il disaccordo tra i partiti borghesi è forte perché l’Udc vuole essere egemone e non tollera che nello schieramento di destra si affermino opinioni divergenti dalle sue.

Prova ne è che questo litigio ha inasprito il normale dibattito politico, al punto che si è preferito ridurre al minimo le occasioni di confronto pubblico tra i maggiori esponenti dei partiti.

Secondo seggio socialista?

Ma se l’elezione del parlamento cantonale non dovrebbe riservare grandi sorprese (i sondaggi parlano di variazioni minime), più tesa, e quindi potenzialmente più incerta, è invece la corsa al Consiglio di Stato.

Il governo zurighese conta sette poltrone, di cui finora due occupate da rappresentanti dell’Udc, due da radicali, una da un democristiano, una da un socialista e una da un “verde”.

Il rappresentante democristiano, Ernst Buschor, ministro della pubblica istruzione, si è ritirato dalla corsa. Ma il suo seggio fa gola all’Udc, che spinge avanti il proprio capogruppo in parlamento, Hans Rutschmann, togliendo ogni appoggio al candidato democristiano, Hans Hollenstein, ex-sindaco di Winterthur.

Questa mossa – visto che i radicali non sono stati in grado di shierare una loro personalità – ha spinto il Partito socialista (PS) a scendere in campo con una candidatura molto forte: quella della consigliera nazionale Regine Aeppli.

Popolare e capace, la signora Aeppli ha non soltanto messo in ombra il rivale dell’Udc, ma in un mese, dalla fine di gennaio alla fine di marzo, ha surclassato nei sondaggi anche gli attuali ministri radicali.

Maggioranza femminile

L’ultima previsione demoscopica mette al primo posto nelle preferenze degli elettori Rita Fuhrer, una fedele seguace di Blocher. Seguono il socialista Markus Notter, la “verde” Verena Diener e Regine Aeppli, dopo la quale si collocano la radicale Dorothée Fierz, l’Udc Christian Huber e, buon ultimo, il radicale Ruedi Jecker, che paga lo scotto di una situazione economica difficile e delle polemiche sull’aeroporto.

Se le preferenze per il Consiglio di Stato, che emergono da questo sondaggio, sono un’indicazione sull’orientamento generale dell’elettorato, allora la polarizzazione Udc-Ps si consoliderà e, con l’elezione della Aeppli, il Consiglio di Stato zurighese sarà il primo esecutivo cantonale ad avere una maggioranza di donne.

swissinfo, Silvano De Pietro, Zurigo

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