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Uggia congiunturale

Per la meteo e per l'economia, una stagione da dimenticare Keystone

La mancata ripresa congiunturale si riflette sul mercato del lavoro.

In luglio i disoccupati sono aumentati del 2,6%, frenando anche i consumi.

Il tasso dei senza lavoro è cresciuto di 0,1 punti raggiungendo le 92 948 unità. In Ticino l’aumento dei disoccupati è stato di 246 unità, pari a un incremento del tasso di 0,2 punti. Lo indica il Segretariato di Stato dell’economia (seco) che dovrà così correggere le iniziali previsioni di 92’000 senza lavoro per l’anno in corso.

Ginevra guida la classifica

Nel mese di luglio erano registrate 142 271 persone in cerca di lavoro, 2556 in più che in giugno. Il numero dei posti vacanti è sceso di 318 a 9594. I risultati dettagliati saranno pubblicati fra 10 giorni.

Il tasso più alto di senza lavoro si registra nel canton Ginevra (5,3 per cento +0,1), seguito da Giura (3,7 per cento +0,2) e Ticino (3,3 per cento +0,2). In quest’ultimo cantone si contavano 4595 disoccupati, 246 in più rispetto a giugno.

Nei Grigioni la percentuale dei senza lavoro era dell’1,3 per cento, senza variazioni rispetto a giugno. Il loro numero è perfino sceso di 53 unità. In leggero calo anche a Soletta (-0,1) e Appenzello Interno (-0,1).

Considerati i fattori stagionali, l’aumento del numero di disoccupati sfiora la cifra di 2600. Ciò si spiega, secondo il seco, con l’arrivo sul mercato di numerosi studenti e reclute che hanno concluso il servizio di leva invernale.

Consumatori svogliati

L’andamento sul mercato del lavoro si ripercuote anche sui consumi. L’indice che misura la propensione dei consumatori agli acquisti, è sceso in luglio a meno 18 punti. In aprile, le inchieste effettuate trimestralmente presso 1’100 economie domestiche avevano portato ad un risultato di meno 9 punti. Il valore misurato in luglio corrisponde all’incirca a quello rilevato lo scorso ottobre, subito dopo gli attentati dell’11 settembre.

Poche speranze per il futuro

La ripresa della congiuntura auspicata per il secondo semestre purtroppo non ci sarà e non è immaginabile prima del prossimo anno, ha spiegato Jean-Luc Nordmann.

La rallentata congiuntura nei paesi europei, l’esitante ripresa negli USA, il riserbo degli investitori, così come il clima burrascoso della Borsa, “sono fattori che influenzano lo sviluppoo del mercato e dovremo rivedere al rialzo la nostra previsione di 92mila disoccupati per la media annuale”. Secondo Nordmann, quindi, il numero dei senza lavoro dovrebbe superare il limite delle 100mila unità a settembre o ottobre.

Calo del lavoro ridotto in giugno

Il seco ha reso noto anche le cifre del lavoro ridotto in giugno. Tranne che in Romandia e Ticino, si registra un leggero calo: 10 836 persone, 296 in meno (-2,7 per cento) rispetto al mese precedente. Il numero di aziende che hanno fatto ricorso al lavoro ridotto è diminuito di 28 unità (-5,4 per cento) portandosi a 493. Le ore di lavoro perse sono calate di 14 651 (-2,4 per cento) portandosi a 608 009.

Il lavoro ridotto ha colpito 8 122 uomini (-389) e 2 714 donne (+93). Per quanto riguarda le regioni, nella Svizzera tedesca sono state rilevate 399 688 ore perse (66 per cento); nella Svizzera romanda e nel Ticino 208 321 ore (+9,6 per cento). Il Ticino (104’535 ore perse: 26’696 ore in più rispetto al mese precedente) è risultato il più colpito dal lavoro ridotto.

swissinfo e agenzie

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