Prospettive svizzere in 10 lingue

Un centro universitario nel cuore delle Alpi

Il professor Raffaele Peduzzi, anima del Centro di biologia alpina Gerhard Lob

Sull'Alpe Piora, in valle Leventina, non si produce soltanto il famoso formaggio, ma anche conoscenze scientifiche: al Centro di biologia alpina, vicino al lago Cadagno, approdano anche ricercatori da tutto il mondo.

Piora? In Svizzera questo nome evoca principalmente un ben noto problema geologico: la sacca di Piora – un elemento geologico di Dolomia saccaroide (rocce dolomitiche polverizzate simili a zucchero) – che da anni crea non pochi grattacapi alla costruzione del tunnel di base di Alptranist.

Per grande fortuna dei minatori, l’ostacolo potrà essere superato senza pericoli, grazie alla presenza di una zona compatta e dura di circa 200 metri di larghezza, che permette l’utilizzo delle usuali perforatrici e scavatrici.

Piora è però anche il nome dell’apprezzato formaggio prodotto, appunto, sull’Alpe Piora. Situata a circa 2000 metri sopra il livello del mare, è di proprietà della Corporazione dei Boggesi, così come il bestiame. Quest’anno sono 250 le mucche che brucano la tenera erba dell’alpe.

Si capisce al primo colpo d’occhio che si tratta di un’alpe molto speciale. Sotto il caseificio e la stalla delle mucche, si trova un istituto universitario: il Centro di biologia alpina. Dall’esterno è difficile immaginare che dietro due grandi rustici, pulsa la scienza. Gli edifici, con i loro tetti in granito, risalgono al 16esimo secolo e sono stati restaurati in modo esemplare.

Il contributo della Confederazione

I lavori di restauro sono stati resi possibili grazie agli aiuti finanziari della Confederazione, che ha voluto assicurare all’istituto strutture moderne. L’edificio principale ospita un’aula destinata ai corsi, un laboratorio con un microscopio, due laboratori di ricerca, una biblioteca e un locale di lavoro.

Nel secondo edificio si trovano cucina, dormitorio, camere e parecchi altri posti per coricarsi, per un totale di 66 letti. Ci sono inoltre altri spazi di lavoro nelle sale appena sopra la stalle delle mucche. “Questa è la nostra dépendance” – commenta scherzosamente il biologo Raffaele Peduzzi.

Peduzzi, 65 anni, professore di microbiologia all’Università di Ginevra e fino a poco fa direttore dell’Istituto di Microbiologia di Bellinzona, è presidente della Fondazione del Centro di biologia alpina e l’anima delle ricerche scientifiche dell’Alpe di Piora. Fondata nel 1994, può contare sull’appoggio di Confederazione, Canton Ticino e le Università di Ginevra e Zurigo.

Un gioiello naturale unico al mondo

Sono soprattutto biologi e geologi a marcare presenza sull’alpe. Da molto tempo ormai, accanto ai ricercatori delle Università di Ginevra e Zurigo si affiancano specialisti dell’Università di Torino, delle alte scuole universitarie di Essen e Bremen (Germania) e del Museo di storia naturale di Parigi.

Il territorio dell’Alpe di Piora è oggetto di studio di dottorandi, meta di corsi estivi universitari per studenti in biologia e tappa di scienziati in provenienza da tutto il mondo. Il centro sembra così trasformato in uno stimolante crocevia di lingue.

A destare l’interesse maggiore dei ricercatori è il laghetto alpino Cadagno, una vera e propria rarità per le sue peculiarità naturalistiche. È un lago speciale e misterioso perché è costituito da due laghi diversi sovrapposti, le cui acque non si mescolano mai: questo raro fenomeno è conosciuto con il nome di “meromissi”.

Il lago superiore, a contatto con l’atmosfera, è un normale lago alpino alimentato dalle acque di scioglimento delle nevi. Quello inferiore, invece, non riceve dal mondo esterno né acque né ossigeno ma è alimentato da sorgenti sotterranee. Tra le due parti si creano le condizioni ideali per lo sviluppo massiccio di batteri fotosintetici anaerobici. Questa fascia batterica conferisce una colorazione rossa ad uno strato d’acqua di spessore variabile nell’arco dell’anno da 70 a 150 cm.

In queste condizioni il batterio trasforma i composti chimici velenosi e rende l’acqua della parte superiore perfettamente potabile e atta allo sviluppo di vita acquatica tipica dei laghi di altitudine. Ed è questa particolarità a destare l’interesse dei ricercatori. “Questo batterio – spiega Peduzzi – è in pratica un perfetto depuratore naturale e per questo motivo oggetto di importanti studi”.

Alla ricerca di applicazioni concrete

Il meccanismo che si produce all’interno del laghetto Cadagno, riveste un interesse non solo per approfondimenti teorici, ma anche per possibili applicazioni pratiche. Si pensa per esempio alla possibilità di neutralizzare l’olio contaminato attraverso i microrganismi. Alcuni ricercatori danesi ritengono che il lago Cadagno rappresenti un modello ideale per lo studio dell’ecologia microbica e dell’evoluzione della vita sulla terra.

Per il suo valore di biotopo complesso, l’Alpe di Piora è diventata un laboratorio di grande interesse; le ricerche danno un contributo al dibattito sui cambiamenti climatici. È stato per esempio constatato che nel giro di vent’anni la temperatura media nei mesi di maggio e giugno è salita di due gradi. Questi dati trovano un riscontro pratico nella presenza sempre minore di neve e di ghiaccio sulla superficie dei laghi, con evidenti ripercussioni biologiche sui laghi alpini e sull’ambiente naturale.

La posizione geografica del Centro di biologia alpina ha tuttavia un inconveniente non indifferente: è aperto soltanto da giungo a settembre/ottobre, a dipendenza dello stato dell’innevamento. E l’estate, lassù, è davvero corta. “Dura solo un mese – afferma ridendo Raffaele Peduzzi – da metà luglio a metà agosto”.

swissinfo, Gerhard Lob, Alpe di Piora
(traduzione e adattamento dal tedesco Françoise Gehring)

L’Alpe di Piora è situata nella regione del Ritom, in valle Leventina, a ridosso del massiccio del San Gottardo. In pochi minuti, la funicolare trasporta i viaggiatori da Piotta in vetta. Dopo pochi minuti a piedi si arriva al lago artificiale del Ritom.

Da quel punto si apre una splendida vista sull’Alpe di Piora, che porta poi alla via verso il Lucomagno. La regione, una delle più spettacolari del Ticino, è costellata da una ventina di incantevoli laghetti circondati da un paesaggio meraviglioso.

La funicolare, realizzata nel 1921 in concomitanza con i lavori di costruzione dell’omonimo impianto idroelettrico delle FFS, è un’attrazione particolare. Una pendenza massima dell’87,8 % la rende una delle più ripide funicolari del mondo aperte al servizio pubblico.

La centrale elettrica di Ritom è entrata in funzione nel 1920 per fornire l’energia necessaria al funzionamento della linea ferroviaria del Gottardo.

La diga è stata costruita per aumentare il livello delle acque del lago alpino, dagli originari 1,831.5 a 1,839 metri sul livello del mare. Con la costruzione della diga le acque del lago sommersero l’Hotel Piora.

La produzione media della centrale ammonta a 155 milioni di kilowattore di energia ogni anno, 54 milioni in estate e 101 in inverno.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR