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Un’iniziativa per vietare i minareti

La moschea di Zurigo, una delle due in Svizzera con minareto, è stata costruita nel 1963

La costruzione di minareti in Svizzera dovrebbe essere proibita. Politici della destra nazional-conservatrice hanno lanciato a Berna un'iniziativa popolare che va in questo senso.

Fino alla votazione popolare, i promotori dell’iniziativa chiedono una moratoria sulla costruzione di edifici musulmani a tutti i livelli statali.

Ambienti della destra hanno lanciato giovedì a Berna la loro campagna contro i minareti, brandendo lo spettro di una «minaccia islamista» sulla Svizzera. Ora avranno tempo fino al novembre 2008 per raccogliere le firme necessarie alla riuscita dell’iniziativa popolare.

Per i suoi promotori, che provengono essenzialmente dalle file dell’Unione democratica di centro (UDC) e dall’Unione democratica federale (UDF), l’iniziativa non limita la libertà di religione. «I minareti non hanno nulla a che fare con la religione», afferma Ulrich Schlüer, parlamentare UDC e co-presidente del comitato d’iniziativa.

«Non sono menzionati nel Corano o in altri testi dell’Islam. Sono solo un simbolo per i luoghi in cui vige la legge islamica», sostiene Schlüer, interpellato da swissinfo. Vietare i minareti, permetterebbe di bloccare «i tentativi degli ambienti islamici di imporre in Svizzera un sistema legale basato sulla sharia», sostengono ancora gli iniziativisti.

Secondo Schlüer, non c’è dubbio che l’UDC accorderà il suo sostegno ufficiale al testo in occasione dell’assemblea dei delegati prevista il 30 giugno prossimo.

Pace religiosa

Gli autori dell’iniziativa si basano sull’articolo 72 della Costituzione federale sulla Chiesa e lo Stato. Esso stipula che «nell’ambito delle loro competenze, la Confederazione e i Cantoni possono prendere provvedimenti per preservare la pace pubblica fra gli aderenti alle diverse comunità religiose».

Per la Lega dei musulmani della Svizzera, l’iniziativa della destra nazional-conservatrice rappresenta invece un ostacolo al dialogo e quindi alla convivenza tra religioni, tanto più che secondo il suo presidente Adel Méjri, la costruzione di minareti non è una priorità per i musulmani in Svizzera.

«In quanto organizzazione che aiuta i musulmani ad integrarsi nella società svizzera, siamo scioccati da questa iniziativa», dice a swissinfo. «A nostro avviso ci sono questioni ben più importanti da discutere, ma il lancio di questa iniziativa blocca la possibilità di dialogo».

I musulmani in Svizzera hanno ottenuto in questo frangente l’appoggio delle chiese cattolica e protestante, le quali si richiamano alla libertà di culto sancita dalla Costituzione federale.

Il dialogo e la libertà di culto

«Dobbiamo riconoscere che ci sono molti musulmani in Svizzera e che questi hanno il diritto di praticare la loro religione», dice Walter Müller, portavoce della conferenza episcopale svizzera.

Le chiese cristiane sono però anche convinte della necessità di un dialogo più approfondito con la componente musulmana della società svizzera, per aiutare ad affrontare i timori che l’Islam suscita fra la popolazione.

«Se è vero che c’è libertà religiosa in Svizzera, non credo che si possano costruire di colpo 20 minareti senza capire prima la maniera in cui i musulmani praticano la loro religione e l’importanza che attribuiscono ai minareti e alle moschee», osserva Simon Weber, portavoce della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera.

Attualmente in Svizzera esistono due moschee con minareti, a Zurigo ed a Ginevra, senza che queste costruzioni vengono utilizzate per chiamare i fedeli alla preghiera. Diverse petizioni ed iniziative che chiedono il divieto di queste costruzioni o l’avallo dei cittadini per la loro edificazione sono state già depositate in diversi cantoni.

Molti progetti di minareti sono inoltre attualmente in sospeso. A Wangen (Soletta) gli abitanti hanno portato la vertenza davanti al Tribunale federale, mentre a Langenthal (Berna) le autorità cantonali hanno accettato i ricorsi depositati da vicini.

swissinfo e agenzie

Un minareto è una torre da cui tradizionalmente il muezzin chiama i fedeli musulmani alla preghiera. In genere le moschee sono dotate di minareto. Negli ultimi anni i muezzin sono stati sostituiti dagli altoparlanti.

In Svizzera solo le moschee di Ginevra e Zurigo hanno un minareto, che non viene però usato per chiamare i fedeli alla preghiera.

A livello mondiale, il cristianesimo riunisce 2,1 miliardi di fedeli, l’islam 1,3 miliardi, l’induismo 850 milioni, il buddismo 375 milioni, il giudaismo 15 milioni e il bahaismo 7 milioni.

In Svizzera più dei tre quarti della popolazione sono di confessione cristiana, secondo il censimento federale del 2000. Il 42% cattolici (3 milioni), il 35% protestanti (2,6 milioni) e il 2,2% ortodossi o di un’altra comunità cristiana.

La religione musulmana è la seconda in ordine d’importanza, con oltre 310’000 persone, pari a più del 4,3% della popolazione. Il 12% di loro ha un passaporto svizzero. La maggioranza dei musulmani in Svizzera proviene dai Balcani e dalla Turchia.

Gli ebrei sono circa 18’000 (0,2%). La maggior parte di loro (80%) è di nazionalità svizzera.

In Svizzera vivono inoltre 28’000 indù, 21’000 buddisti e circa 1000 Baha’i.

Le moschee sono generalmente dotate di un minareto, una torre da cui tradizionalmente il muezzin chiama i fedeli musulmani alla preghiera.

Negli ultimi anni i muezzin sono stati sostituiti un po’ ovunque dagli altoparlanti.

In Svizzera solo le moschee di Ginevra e Zurigo hanno un minareto, che non viene però usato per chiamare i fedeli alla preghiera.

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