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Un manifesto per la sostenibilità del traffico pesante

Nel "Manifesto della montagna" si chiede tra l'altro l'introduzione in tutta l'Europa di una tassa sul traffico persante Keystone

Lo hanno pubblicato le organizzazioni ecologiste, che chiedono una progressiva riduzione del traffico pesante attraverso le Alpi.

Parallelamente al vertice dei ministri dei trasporti, 78 organizzazioni ambientaliste di otto paesi europei si sono riunite a Zurigo per invocare un riorientamento della politica dei trasporti suo continente. In un «Manifesto della montagna» gli ecologisti chiedono maggiore sostenibilità.

Il manifesto è stato consegnato al segretario generale del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) Hans Werder poco prima del vertice ministeriale, ha detto in una conferenza stampa Mathias Zimmermann dell’associazione internazionale «Transport and Environment».

Il testo chiede una progressiva riduzione del traffico pesante attraverso tutte le vie alpine. Si tratta, spiegano le organizzazioni, di rispettare l’impegno assunto dai paesi alpini e dall’Unione europea nell’atto di ratifica della Convenzione delle Alpi. Concretamente, il trasporto di merci deve essere trasferito alla ferrovia e alle vie d’acqua, ha dichiarato Renate Zauner, presidente dell’»Initiative Transport Europe».

Questo obiettivo può essere raggiunto estendendo capillarmente a tutta l’Europa una tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni, i cui introiti andrebbero poi investiti nell’infrastruttura ferroviaria.

L’apertura alla circolazione dei camion di tunnel alpini dovrà essere subordinata a «drastiche misure di sicurezza», in particolare per il Monte Bianco. Questa galleria offrirebbe condizioni di sicurezza simili a quelle del San Gottardo: dopo la tragedia del 24 ottobre – dicono gli ambientalisti – non vi è più la garanzia sufficiente.

Il manifesto chiede inoltre progressi nei tempi di lavoro degli autisti e un’incisiva lotta al dumping salariale in tutto il settore dei trasporti.


swissinfo e agenzie

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