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Un nuovo anno scolastico al via

A Berna, una prima elementare mostra orgogliosa il manuale d'aritmetica. Negli altri cantoni i numeri s'impareranno su libri diversi Keystone

Svizzera federale, cantoni sovrani: un assioma che interessa anche la scuola. Le spinte all’armonizzazione non mancano, ma i programmi restano 26.

Attraversata negli scorsi anni da venti di riforma, la scuola svizzera è alla ricerca di un’unità che possa rispettare le caratteristiche di ogni cantone.

A Berna, l’undici agosto, Nicolas, 9 anni, si mette lo zaino in spalla e va a scuola. In Ticino, i suoi coetanei dormono ancora sonni tranquilli. Nel cantone italofono infatti il nuovo anno scolastico comincia solo il primo settembre.

Lara abita a Basilea. Ha 10 anni e alla fine dello scorso anno scolastico era stata promossa dalla quarta elementare alla prima media (che da quelle parti si chiama scuola d’orientamento). Sua cugina Sarah, che abita a qualche chilometro di distanza nel semicantone di Basilea campagna, ha la stessa età. Anche lei è stata promossa, ma nel suo cantone alla quarta elementare segue la quinta e non la prima media.

Diversi ma non troppo

Nicolas, Lara, Sarah e gli altri sono tutti figli di madre Elvezia, ma quest’ultima – che nella sua Costituzione sancisce il diritto all’istruzione e l’obbligo scolastico – ha scelto di affidare ciascuno di loro ad un istitutore diverso.

«I Cantoni provvedono a una sufficiente istruzione scolastica di base, accessibile a tutti i giovani», così recita l’articolo 62 della Costituzione federale. Ecco perché ogni cantone decide autonomamente quale tipo di struttura debba avere il sistema scolastico, quali programmi e mezzi didattici adottare, quando iniziare l’anno scolastico e come distribuire le vacanze.

Tuttavia questo non significa che ogni cantone batta la propria strada dimentico degli altri. Per mettere in contatto e armonizzare i diversi sistemi scolastici, i cantoni hanno dato origine, nel 1897, alla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (Cdpe).

Un concordato scolastico per i punti essenziali

Dai lavori della Cdpe è nato, nel 1970, il «concordato scolastico». Firmato da tutti i cantoni, il concordato sancisce le condizioni quadro per il livello primario (scuola elementare) e per il livello secondario I (scuola media).

In base al concordato i bambini vengono scolarizzati a 6 anni. Un’indicazione che però non è interpretata in modo univoco. Per il canton Grigioni, ad esempio, i 6 anni devono essere stati compiuti entro il 31 dicembre dell’anno che precede l’entrata a scuola, mentre per essere scolarizzati a Ginevra si devono compiere i 6 anni entro il 31 ottobre dell’anno in cui si comincia ad andare a scuola.

L’obbligo scolastico è fissato a 9 anni. L’anno scolastico non può avere una durata inferiore alle 38 settimane e deve cominciare tra agosto e settembre. Il percorso che porta alla maturità deve durare almeno 12 anni e non superare i 13.

Per i nove anni d’istruzione obbligatoria, le scuole pubbliche sono gratuite. I costi, materiale scolastico escluso, vengono coperti dai comuni e dai cantoni. Alcuni comuni si assumono anche le spese di libri, quaderni e affini, ma si tratta di un caso piuttosto eccezionale.

«Tra i vari sistemi cantonali ci sono delle differenze» confida a swissinfo Gabriela Fuchs, addetta alla comunicazione della Cdpe, «ma non sono tutte rilevanti. A mio avviso che la scuola cominci una settimana prima o una settimana dopo non rappresenta un problema, nemmeno per le famiglie che vogliono cambiare cantone. Gli aspetti legati alle competenze acquisite dagli allievi sono molto più importanti».

Per il momento infatti non è detto che alla fine della seconda elementare un ragazzino grigionese abbia le stesse competenze di uno bernese. E se ciò dipende solo in parte dai mezzi didattici adottati – si possono raggiungere gli stessi obiettivi seguendo strade diverse – per chi trasloca il fatto di dover cambiare libri rappresenta un problema in più.

Armonizzazione e rispetto delle peculiarità

Nell’intento di diminuire il più possibile gli ostacoli alla mobilità degli allievi, la Cdpe ha lanciato un progetto denominato «armonizzazione della scuola obbligatoria» che dovrebbe essere portato a termine nel 2006.

«Lo scopo», fa notare Gabriela Fuchs, «non è tanto quello di armonizzare le strutture o di incidere direttamente sui programmi scolastici, ma di stabilire cosa debba sapere un bambino al termine del secondo, del sesto e del nono anno scolastico, in particolare per quanto riguarda le lingue, la matematica e le scienze naturali». Il progetto prevede inoltre delle procedure di valutazione che permetteranno di controllare a livello nazionale l’effettiva acquisizione delle competenze richieste. Ai cantoni resta la libertà di decidere in che modo trasmetterle.

Insomma, una Svizzera caratterizzata da un programma didattico unitario sembra ancora lontana. «Non dimentichiamoci che siamo un paese plurilingue e multiculturale», sottolinea Gabriela Fuchs. Tuttavia, almeno per regioni linguistiche, l’armonizzazione sembra essere sulla buona strada. I cantoni di lingua francese hanno realizzato PECARO, un programma quadro da usare come riferimento per tutta la regione.

Rispondono così ad un’esigenza concreta della popolazione che in un recente sondaggio condotto dalla radio della Svizzera romanda (RSR) auspicava, con una percentuale del 67,5%, una maggiore armonizzazione dei programmi scolastici dei cantoni francofoni.

Senza dimenticare però le peculiarità di ciascuno. «La scuola è il riflesso di una società e forse è l’ambito in cui la cultura specifica di una regione si esprime al massimo» ha dichiarato in un’intervista rilasciata alla RSR Isabelle Chassot, responsabile dell’istruzione pubblica nel canton Friburgo. «La scuola di Ginevra non sarà mai completamente identica a quella di Friburgo e forse è bene che questa differenza venga alla luce».

swissinfo, Doris Lucini

Scolarizzazione a 6 anni
Obbligo scolastico: 9 anni
Inizio dell’anno scolastico tra agosto e settembre
Durata minima di un anno scolastico: 38 settimane
Anni di studio necessari a conseguire il diploma di maturità: 12-13
I costi delle scuole dell’obbligo ammontano a 9,75 miliardi di franchi l’anno (Confederazione 0,2%, cantoni 38,8%, comuni 61,1%).

Il sistema scolastico svizzero è organizzato nel seguente modo:
-scuola materna, in genere offerta per uno o due anni al massimo, raramente obbligatoria

– scuola elementare: in 20 cantoni dura sei anni, negli altri 5 o 4. In prima elementare si svolgono 21 ore di lezione alla settimana. In 5° o 6° classe il numero di lezioni arriva a 32. Le prestazioni sono giudicate tramite voti, colloqui di valutazione o rapporti d’apprendimento.

– Livello secondario I: le scuole di livello secondario (scuole medie) portano al termine dell’obbligo scolastico (9 anni). Sono suddivise in due o tre categorie definite in base alle capacità di apprendimento degli allievi. Il passaggio dalla scuola elementare alle scuole di livello secondario I avviene in base alle raccomandazioni degli insegnanti. Il numero di lezioni varia da 27 a 37 (in media 34) la settimana.

– Livello secondario II: raggruppa le scuole professionali e le scuole medie superiori (licei).

– Livello terziario: università, alta scuola pedagogica, scuole universitarie professionali, scuole superiori specializzate.

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