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Un nuovo programma per rispettare l’uguaglianza salariale

In Svizzera, le donne guadagnano il 20% in meno degli uomini Keystone

Le aziende hanno ora i mezzi per verificare da sole se rispettano la legge federale sulla parità salariale tra uomini e donne.

Battezzato Logib e scaricabile gratuitamente su Internet, questo programma è stato sviluppato dall’Ufficio federale dell’uguaglianza fra uomo e donna.

Secondo l’Ufficio federale di statistica, le donne guadagnano in media il 20% in meno degli uomini. Questa differenza si spiega in gran parte con fattori obiettivi, come l’età, la formazione, l’anzianità o il settore d’attività. Nella misura del 40%, però, le disparità si apparentano a della discriminazione.

Lo scorso inverno, l’Unione sindacale svizzera (USS) ha messo a punto un calcolatore dei salari su Internet. Ed oggi l’Ufficio federale dell’uguaglianza tra uomo e donna (UFU) offre Logib, uno strumento di autocontrollo online destinato ai datori di lavoro.

Questo sistema si basa su un metodo di calcolo usato nel 2003 dal Tribunale federale per statuire in favore di un’impiegata discriminata e elaborato da Yves Flückiger, professore di economia politica all’Università di Ginevra.

Autocontrollo

«Logib permette alle imprese con più di 50 dipendenti di paragonare i salari sulla base di caratteristiche individuali quali le qualifiche, la funzione e le esigenze richieste per un posto», spiega Sajeela Regula Schmid, responsabile del progetto in seno all’UFU.

«Quando questi criteri non sono sufficienti per spiegare delle differenze salariali, l’azienda può affinare l’analisi grazie ad altri strumenti o chiedere l’intervento di uno dei nostri esperti», precisa a swissinfo.

In teoria, la Confederazione può sorvegliare le imprese. I mezzi però mancano ed è più logico di incoraggiarle a controllarsi da sole.

Servizi pubblici interessati

«Per il momento, non abbiamo nessun mezzo per valutare il successo di Logib, poiché le aziende possono scaricarlo in maniera anonima», indica Sajeela Regula Schmid.

Tra le ditte che hanno manifestato interesse, si trovano dei servizi pubblici e delle aziende che rispettano una certa etica, come la Banca alternativa ad Olten, il WWF o l’Associazione traffico e ambiente (ATE).

Sempre nel settore privato, alcune grandi società hanno fatto sforzi degni di nota. La Banca Coop, ad esempio, ha ricevuto il Premio Uguaglianza 2005.

O ancora la multinazionale farmaceutica Novartis, che ha sviluppato un proprio metodo tra il 2002 e il 2004. «Ciò ha permesso di aumentare il salario a 300 donne su 900 in Svizzera. Abbiamo perciò deciso di ripetere questa analisi statistica ogni tre anni», ha indicato il gruppo a swissinfo.

Avere le carte in regola

Da parte loro, le associazioni padronali hanno informato i loro membri. Liliane Sieber, dell’Associazione delle imprese tessili, spiega che «le aziende mostrano poca fretta nello scaricare Logib, poiché temono di essere sanzionate o spiate».

L’associazione ha quindi avuto l’idea di comandare un CD-Rom all’UFU e di proporre così il test ai suoi membri senza passare per il tramite di Internet.

Ruth Derer, dell’Unione padronale svizzera, si dice dal canto suo convinta che il calcolatore può aiutare le imprese ad analizzare il loro operato con un’altra ottica.

«Ogni responsabile di un’impresa vi dirà che non c’è nessun problema. Se il test è positivo, potrà confermare che rispetta la legge e al limite farsi una buona pubblicità. Se il test è invece negativo, potrà correggere la situazione, ciò che è anche nel suo interesse», riassume Ruth Derer.

Tanto più che – ricorda – la parità salariale è un punto capitale nell’attribuzione di appalti pubblici. Inoltre, le grandi imprese che hanno delle filiali all’estero, soprattutto negli Stati Uniti dove i processi possono costare assai caro, hanno ogni interesse a mostrare di avere le carte in regola.

Convincere piuttosto che obbligare

Secondo Yves Flückiger, Logib ha un doppio inconveniente: è molto sistematico e uniformizzato e deve essere spesso adattato.

«Non è facile per tutti entrare in uno stampo quando si tratta di analizzare le sfumature di una politica salariale, delle funzioni o delle posizioni gerarchiche», spiega Flückiger.

Inoltre, vi è il rischio che sia visto come uno strumento coercitivo. Per tale ragione, il professore di economia politica reputa importante che almeno in un primo tempo «le imprese siano sensibilizzate senza venire colpevolizzate o messe di fronte ad un ultimatum».

Per Yves Flückiger, bisogna accordare un periodo transitorio di due anni ai datori di lavoro affinché possano fare dei passi in avanti. «In seguito, se non fanno nessuno sforzo, è legittimo controllare le loro dichiarazioni».

Detto ciò, è evidente che un minimo di pressione permette di accelerare il processo, riconosce Yves Flückiger.

«Dalla sentenza del Tribunale federale nel 2003 continuo a ricevere delle richiesta da parte di società che si interessano al mio metodo. Penso che senza questo processo nulla sarebbe cambiato». Tutto insomma è questione di dosaggio. E di pazienza.

swissinfo, Isabelle Eichenberger
(traduzione di Daniele Mariani)

L’uguaglianza di diritti tra uomo e donna è stata iscritta nella Costituzione federale nel 1981.

Nel 1988 è stato creato l’Ufficio federale dell’uguaglianza fra uomo e donna.

Nel 1996 è entrata in vigore la Legge federale sulla parità dei sessi, che vieta in particolare la discriminazione salariale.

L’UFU ha creato Logib (Lohngleichheitsinstrument Bund, strumento per l’uguaglianza salariale della Confederazione), un programma informatico che permette alle imprese con più di 50 dipendenti di controllare la loro politica salariale.

Nel 2004 le donne guadagnavano il 19,7% in meno rispetto agli uomini.
Tra i dipendenti dell’amministrazione federale questa differenza non supera il 10%.
Nel settore privato raggiunge il 15,7% nelle imprese con meno di 50 dipendenti, il 20,4% in quelle con meno di 1’000 impiegati e il 30,8% in quelle più grandi.
Secondo il World Economic Forum, nel 2005 in materia di parità salariale la Svizzera occupava il 34esimo rango su 58 paesi industrializzati.

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