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Un paese di montagne … e di vele

Le prodezze di Alinghi hanno sollevato un sentimento di passione nazionale in Svizzera. alinghi.com

Le imprese di Ravussin, Stamm e soprattutto Alinghi hanno suscitato un interesse senza precedenti per la vela in Svizzera.

Televisione, giornali, pubblico e fan club stanno a testimoniare della diffusione di una nuova passione.

Steve Ravussin ad un soffio dalla vittoria nella Route du Rhum, la più massacrante di tutte le gare. Bernhard Stamm in testa alla Around Alone, la più lunga e impegnativa corsa in solitario. E, chiaramente, Alinghi in finale della Coppa America, la più prestigiosa di tutte le competizioni di vela.

Nemmeno un paese di montagna, come la Svizzera, poteva rimanere indifferente di fronte alle prestazioni eccezionali dei suoi velisti.

Non si può (ancora) parlare di “febbre”, come quella che scoppiò due anni orsono in Italia, quando per le prodezze di Prada avevano messo in secondo piano addirittura Inzaghi, Totti e la moviola. Ma per Alinghi si comincia a percepire un’attenzione fuori dalla norma alle nostre latitudini: in fondo, non siamo un paese di mare.

Nello giro di poche settimane la vela si è conquistata uno spazio finora sconosciuto nei media svizzeri. La televisione consacra decine d’ore di trasmissione alla Coppa America e i giornali dedicano pagine intere alle imprese dei lupi di mare svizzeri.

Per seguire dal vivo le sorti di Alinghi al largo di Auckland, oltre un migliaio di svizzeri hanno deciso di affrontare le 32 di ore di volo che ci separano dalla Nuova Zelanda. E, intanto, il fan club della “sfida svizzera” continua a crescere.

La tv è pronta

«Si tratta davvero di un evento storico», afferma Claudia Bossert, responsabile della comunicazione per i programmi sportivi alla televisione svizzero-tedesca (DRS). «Un’imbarcazione svizzera che lotta per la Coppa America è qualcosa di straordinario».

Le immagini del battello rossocrociato SUI-64 di Bertarelli stanno facendo il giro del mondo. Per la nostra televisione, un evento da non mancare in ogni caso, anche se non si attende un’udienza da primato.

Così, oltre che in differita il giorno dopo, le finali della Coppa America saranno diffuse in diretta, durante la notte, da tutt’e tre le reti televisive nazionali. Trasmissioni live a orari simili sono generalmente riservate a avvenimenti eccezionali.

Finora, giornalisti e tecnici passavano notti in bianco solo per le Olimpiadi, i campionati del mondo di calcio, la Formula 1 da quando c’è la Sauber e i grandi tornei di tennis con la Hingis o Federer.

Un pubblico non trascurabile

Più ancora che nella Svizzera tedesca, la sfida di Alinghi solleva interesse e passione nelle regioni latine del paese, più contagiate dalla grande tradizione della vela che esiste da sempre in Francia e Italia.

Sia la televisione romanda (TSR) che quella della Svizzera italiana (TSI) avevano già trasmesso in diretta e in differita tutte le immagini delle gare di Alinghi nella Coppa Vuitton.

I maggiori indici di ascolto li ha registrati finora la TSR, che ha raggiunto quote del 25-40 % delle tv accese. Un fatto non sorprendente visto che Bertarelli – come Stamm e Ravussin – ha iniziato a galleggiare sulle acque del Lemano.

Secondo il responsabile dello sport alla TSR, François Jeannet, l’interesse potenziale degli svizzeri per la vela non va sottovalutato. «La Svizzera è uno dei paesi europei con il maggior numero di barche a vela pro capite della popolazione» sostiene Jeannet.

In ogni caso, con 40’000 imbarcazioni e 150’000 velisti attivi, il bacino di pubblico che conosce e apprezza i segreti di questo sport non è effettivamente trascurabile, anche se le gare di vela non hanno mai coinvolto finora le masse televisive in Svizzera.

Le gare dal vivo

Tra gli appassionati di vela ve ne sono anche molti che non si accontentano delle dirette televisive. Tra questi, Jean-Pierre Rutsch che ha «voluto recarsi sul posto, vivere l’atmosfera alla Marina di Auckland, visitare la base di Alinghi e seguire il tutto a pelo d’acqua».

Dall’inizio di ottobre, circa 1500 persone hanno approfittato ad esempio di un un’offerta speciale dell’agenzia ginevrina Fert Voyages. «I clienti possono assistere alle regate dal nostro battello, che segue a una distanza di 100 a 200 metri la corsa di Alinghi e dei suoi avversari» spiega Jean-Luc Delay, collaboratore della Fert.

Un altro charter con circa 150 persone era in partenza in questi giorni per la grande finale. «Contrariamente ad altri turisti, i fan di vela non si lasciano scoraggiare neppure dalle minacce di guerra nel Golfo», sostiene Delay.

Cresce il fan club

Con il lancio del fan club, un anno fa, i responsabili di Alinghi si erano prefissati di riunire un migliaio di persone. Attualmente gli iscritti sono già oltre 1500.

Non si tratta, si capisce, di un classico fan club, come se ne trovano in ambiti sportivi più popolari, ma piuttosto di un circolo di sostenitori. La vela rimane nelle mani di un’élite, gente che quando applaude non si spella le mani.

I “Friends” sono in prevalenza cittadini svizzeri. Ma vi sono anche moltissimi tifosi dal resto dell’Europa – soprattutto italiani – e naturalmente anche neozelandesi e americani che sostengono la “sfida svizzera”.

“Il patriottismo non ha più senso in un mondo globalizzato” ha dichiarato recentemente Ernesto Bertarelli, che ha creato su Alinghi un microcosmo di nazionalità diverse.

Ma intanto, gli svizzeri si riconoscono sempre più nel battello SUI-64, che trasporta una nuova immagine di un paese senza mare, in tutte le acque del mondo.

swissinfo, Rolando Stocker

Anche la terza regata per la Coppa America è andata ad Alinghi.
Per la terza volta ha battuto con un vantaggio di 23 secondi il Team New Zealand.
In Svizzera sono immatricolate 40.000 barche a vela
I velisti attivi sono 150.000
Le tre reti nazionali trasmettono tutte le gare della finale in diretta

In un paese di montagne come la Svizzera, sono bastate poche settimane alla vela per conquistarsi uno spazio di tutto riguardo nei media.

La Svizzera è tra i paesi europei con il maggiore numero di barche a vela pro capite.

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